Il Parco delle Acque ai Cappuccini (apertura a marzo) rappresenta nelle intenzioni di Micheli un “nodo di memoria e di memorie”, un fitto intreccio di storie e di verità passate, presenti e future; intrise della storicità e del genio di un luogo al di qua e al di là del tempo, come è Gubbio. Entrando nel Parco Acque ci si trova in una prima zona benessere con piscine, nella quale la matrice fluida e multiforme dell'acqua è meravigliosamente esaltata dagli interni accesi, ludici e interattivi.
La cordatura a rete, che tiene sospesa a mezz'aria, sopra la vasca olimpionica, un'enorme sfera gialla, i riccioli-fontane che ricambiano l'acqua e la passerella “stondata”, che separa la zona nuoto dalla prima zona idromassaggio, richiamano alla mente una contemporanea “età dell'oro”. Il tema ludico e intraprendente permea ogni elemento di questo spazio che con le sue vasche d'acqua e gli arredi lucidi, stondati, poliformi, è dedicato all'esaltazione del rapporto tra uomo e acqua, trasformandolo in una vera e propria “opera simbolica”.
Parco Acque si chiama così grazie anche all'affresco di Arnaldo Pomodoro che l'architetto Micheli ha sentitito il dovere di espandere e rivivificare con il proprio lavoro.
Il progetto del centro benessere per l'Hotel ai Cappuccini si pone in perfetta continuità ideologica e ideale con quella che è la stessa storia del libero-comune di Gubbio, città perla del dominio dei Duchi di Urbino e crocevia di personaggi eminenti come Federico da Montefeltro, Cesare Borgia e i Della Rovere.
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