Contrassegnato all'esterno dalla svettante stele in bronzo di 16 metri, capolavoro di Enzo Cucchi, maestro della Transavanguardia, l'Alexander Museum è l'unico albergo italiano nella Top Ten stilata da Trivago e coglie a pieno la tendenza del momento: la ricerca di vacanze low cost, senza rinunciare alla qualità delle strutture e all'unicità dell'esperienza del viaggio; il bello non necessariamente sinonimo di lusso, ma piuttosto di arte e cultura vera. Arte e cultura che l'Alexander Museum realizza concretamente nei suoi 9 piani di arte contemporanea, nelle sue 63 camere firmate da 75 artisti e nelle parti comuni impreziosite da opere di altri 25.
In tutto, 100 fra pittori e scultori, famosi ed emergenti, hanno lavorato per mesi a opere create nell' hotel e per l'hotel, come in una grande cantiere rinascimentale quando pittori, scultori, scalpellini erano impegnati fianco a fianco per decorare una cattedrale o un palazzo signorile. Ogni stanza dell'hotel porta la firma di un autore diverso, che è intervenuto in piena libertà ovunque (dalle pareti, ai mobili, al bagno) e ne ha decorato, a mo' di firma, la porta.
Una galleria inconsueta e unica, a cui si affianca una grande collezione di sculture e quadri dei principali protagonisti dell'arte contemporanea in Italia, quali Sandro Chia, Giò Pomodoro, Enzo Cucchi, Mimmo Paladino, Primo Formenti, Arnaldo Pomodoro, Nanni Valentini, Simon Benetton, Mauro Brattini, Gino Marotta, Loreno Sguanci. Una collezione fra le più significative in Italia, che il proprietario dell'hotel (artista lui stesso) conte Nani Marcucci Pinoli di Valfesina continua ad incrementare con nuove, importanti, acquisizioni.
La Stele di Enzo Cucchi
Ultima committenza in ordine di tempo è l'imponente stele in bronzo di 16 metri di Enzo Cucchi, che con la sua patina nera spicca in modo prepotente davanti al candido hotel dalle geometriche linee architettoniche minimaliste e segna la fine del lungomare di Pesaro. La stele racconta la storia di Pesaro dalla sua origine a oggi, che il maestro della Transavanguardia, marchigiano, ha interpretato dopo aver ascoltato i racconti di Nani Marcucci Pinoli. Un po' come nel Rinascimento, quando le conoscenze del committente si fondevano a quelle dell'artista per creare opere uniche e irripetibili. A suggello di questo connubio lo scultore ha realizzato alla base della stele il calco della sua mano e il profilo del conte.
Osservando attentamente l'opera si scorgono riferimenti alla distruzione di Pesaro da parte dei goti di Vitige, ma anche la suggestiva immagine del “sol che rugla 'in tel mont” ossia il sole che – come dicono i pesaresi- tramontando sembra quasi rotolare lungo il crinale del Monte San Bartolo per poi sparire dentro il mare. Grazie al suo stile inconfondibile di segni e i simboli, Cucchi ha realizzato un'opera monumentale, di grande impatto e forza, che è subito diventata punto di riferimento dello skyline del lungomare pesarese.
Per Enzo Cucchi questa è la più grande opera mai realizzata: ci sono voluti 169 giorni per completarla, di cui 63 per la modellatura dei 14 rocchi di bronzo, 100 per le fusioni in bronzo e 6 per il montaggio finale. 4025 sono i chili di creta rossa utilizzata per modellare gli stampi e 2100 i chili di bronzo che costituiscono la mole dell'imponente scultura.
Informazioni Alexander Museum Palace Hotel Viale Trieste 20, Pesaro tel 0721 34.441 e mail: [email protected] - www.alexandermuseum.it
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