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Lunedì 19 Agosto 2019
Nuova Opel Corsa
Sfida ai consumi
Opel Corsa è sempre stata una vettura innovativa e l’ultima versione (che debutta in anteprima mondiale al Salone Internazionale dell’Automobile di Francoforte 2019) non fa eccezione. Il Salone sarà aperto agli operatori e al pubblico dal 12 al 22 settembre.
La sesta generazione della piccola di Rüsselsheim vanta un numero di sistemi di assistenza alla guida più elevato rispetto alla maggioranza delle proprie rivali e ha caratteristiche aerodinamiche superiori. Come ha fatto in tutte le altre vetture sviluppate di recente, Opel ha ottimizzato l’aerodinamica di Corsa presso il Research Institute of Automotive Engineering and Vehicle Engines nella galleria del vento dell’Università di Stoccarda. Il risultato è un coefficiente di resistenza aerodinamica pari a solo 0,29 – un valore notevole per una vettura di queste dimensioni – e, rispetto al modello precedente, un’ulteriore riduzione dell’area anteriore che ora è pari a soli 2,13 m2 (il che rende la nuova Corsa una delle vetture più aerodinamiche del suo segmento). La nuova generazione di questo modello rispetta già le future norme sulle emissioni Euro 6d.
A causa delle sfide poste dalla riduzione delle emissioni di CO2, la perfezione aerodinamica diventa sempre più importante nel settore automotive e anche per i clienti. Un basso coefficiente di resistenza aerodinamica significa aver bisogno di una quantità di energia minore per far muovere la vettura, il che conduce a sua volta a una riduzione dei consumi di carburante e a un livello inferiore di emissioni. Per esempio, un taglio del dieci per cento del coefficiente di resistenza aerodinamica porta a una riduzione dei consumi di carburante di circa il due per cento secondo il Nuovo ciclo di guida europeo (NEDC), riduzione che può arrivare fino al cinque per cento quando si guida a 130 km/h. Gli ingegneri di Opel hanno raggiunto questo coefficiente di resistenza aerodinamica di 0.29 studiando ogni dettaglio che può servire a migliorare l’aerodinamica. Per esempio, il sottoscocca dal vano motore all’asse posteriore è rivestito con pannelli piatti che migliorano il flusso dell’aria in quella zona. La nuova versione monta, inoltre, uno spoiler sullo spigolo posteriore del tetto che migliora il flusso dell’aria e riduce la turbolenza che provoca resistenza aerodinamica. Lo spoiler taglia la portanza sull’asse posteriore, il che migliora ulteriormente la stabilità in rettilineo, soprattutto alle velocità più elevate tipiche delle autostrade tedesche. Nuova Corsa sfrutta anche lo shutter attivo che riduce la resistenza aerodinamica e aumenta l’efficienza dei consumi di carburante chiudendo automaticamente l’apertura anteriore quando si ha meno bisogno di aria di raffreddamento. Finora questa innovazione si trovava solo su vetture molto più costose di segmenti superiori. Quando è chiuso, lo shutter migliora le prestazioni aerodinamiche deviando il flusso dell’aria intorno alla zona anteriore del veicolo e sotto i lati, invece che farlo passare attraverso il vano motore, la cui efficienza aerodinamica è inferiore.
Lo shutter si apre o si chiude in base alla temperatura del liquido di raffreddamento del motore e alla velocità. Si apre quando la vettura viaggia in salita o in città a temperature elevate. Si chiude quando c’è meno necessità di raffreddare il motore, per esempio alle velocità tipiche delle strade urbane. La sesta generazione della piccola di Opel non è la prima dall’aerodinamica ottimale a debuttare al Salone di Francoforte. Alla manifestazione del 1995, Opel sorprese l’intero settore con uno studio basato per la cosiddetta “auto da tre litri”, ossia progettata per registrare un consumo di carburante medio inferiore a 3,5 litri per 100 chilometri. La Corsa ECO 3 montava, tra l’altro, uno spoiler sul tetto derivato dalla GSi, uno spoiler davanti alle ruote anteriori e modanature sottoporta svasate davanti alle ruote posteriori. Il risultato di tutte queste migliorie fu un coefficiente di resistenza aerodinamica particolarmente basso per una piccola 3 porte, pari a soli 0.29. Ventiquattro anni dopo una vettura di serie riesce a raggiungere lo stesso risultato.
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