L’Harley che non c’era
e che forse non ci sarà

In mezzo a tanto «rombante splendore» assaporato all’Eicma di Milano vedere esposta una Harley elettrica mi ha lasciato un po’ perplesso.

La notizia era già stata data a giugno, ma vederla esposta è stata un’altra cosa, qualcosa che non ti aspetti da chi del motore ha sempre avuto una particolare concezione. Rinuncerà l’Harley-Davidson al suo glorioso motore bicilindrico grazie al quale la Casa di Milwaukee ha scritto i propri 111 anni di storia, farà cadere nel dimenticatoio il suo famigerato e possente latrato metallico, fino a oggi parte essenziale del corredo di ogni moto americana che si rispetti?

Questa Harley, peraltro affascinante nel colpo d’occhio, ronzerà in play back, sarà questa la colonna sonora delle cavalcate in sella alla LiveWire - questo il nome della prima Harley elettrica - che per il momento non verrà messa in vendita, ma servirà a raccogliere dati, sensazioni, opinioni e suggerimenti da clienti selezionati e potenziali, chiamati a testare il prodotto per contribuire attivamente alla definizione delle caratteristiche del primo veicolo a batterie prodotto in serie da Harley-Davidson, che potrebbe arrivare dai concessionari a fine 2015. Come tutti i motori elettrici, non vivrà certo di una acustica emozionale, ma l’evento è importante perché segna l’ingresso del costruttore americano in un settore pressoché inesplorato dai grandi produttori di motociclette.

Ad oggi infatti solo Bmw si è avventurata nel campo dell’elettrico, proponendo peraltro un maxiscooter interessante - il C Evolution - che però resta ben distante dal concetto tradizionale di moto. «Con Project LiveWire è come essere davanti alla prima chitarra elettrica» ha dichiarato Mark-Hans Richer, Senior Vice President e Chief Marketing Officer di Harley-Davidson Motor Company, «e questo progetto è un forte segnale da parte nostra, come azienda e come brand, che vuole continuare a essere un’espressione di individualità e stile iconico anche nel settore dell’elettrico».

La nuova LiveWire, il cui rumore è stato appositamente studiato per essere elemento distintivo dell’esperienza di guida, dovrebbe essere spinta da un motore trifase a induzione ad alte prestazioni, utile a farla scattare da zero a cento in un tempo di circa 4 secondi. Potenza, coppia e autonomia restano sconosciute, ma con queste premesse l’elettrica marchiata Harley si annuncia come una moto dall’indole tutt’altro che paciosa.

La Project LiveWire Experience partirà a breve dalla Route 66 e visiterà più di 30 concessionarie Harley-Davidson fino alla fine dell’anno negli Stati Uniti. Poi, nel 2015, il tour proseguirà toccando anche Canada ed Europa. Sarà elettrica l’Harley del futuro? Mah!

Sergio Villa

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