Motori / Bergamo Città
Giovedì 18 Dicembre 2014
Ducati Scrambler
Ritorno al passato
Ritorno al passato per la Ducati che rispolvera dopo 40 anni lo Scrambler degli anni ’70. Caspita , quel «Ducatone» nell’era del due tempi, era stato precursore delle monocilindriche quattro tempi di cubatura elevata.
Ricordo il mio primo impatto, in sella ad una Ktm 250, fui tristemente seminato da due gialle Ducati in versione fuoristrada…. e non era solo una questione di polso! Scrambler segna ora per Ducati la nascita di un nuovo brand, un nuovo approccio al mondo motociclistico che non guarda solo alle performance e alla tecnologia;in pratica nuovi estimatori.
La Scrambler nasce negli anni 60 su richiesta dell’importatore Ducati per gli Stati Uniti. La prima moto fu prodotta nel 1962, inizialmente con motori di cilindrata contenuta in 250 e 350 cc, poi nel 1969 fu la volta della apprezzata 450. La Scrambler di oggi cresce nella cilindrata e nel numero dei cilindri (due al posto di uno), ha una dotazione tecnologia di prim’ordine (con Abs, iniezione elettronica, strumentazione digitale, forcella a steli rovesciati), ma non rinnega affatto lo spirito della Scrambler di 40 anni fa. È una moto che si nota , bella da guidare ovunque metti la ruote.
La Scrambler Icon è la versione base, disponibile in giallo e rosso, è affiancata da tre versioni: Urban Enduro, Full Throttle e Classic. Ogni moto ha il logo dedicato sulle pance in alluminio del serbatoio. Il parafango alto, la colorazione verde, la griglia di protezione del faro anteriore e il traversino del manubrio e le ruote a raggi sono la dotazione che contraddistingue la Urban Enduro.
Con la sua coda corta, la Scrambler Full Throttle richiama le moto che corrono sugli ovali statunitensi e australiani. È equipaggiata con uno scarico Termignoni omologato per l’uso stradale. Il manubrio basso è a sezione variabile. La Classic è destinata a chi ama i dettagli e lo stile degli anni 70, ha i parafanghi in lamiera, il porta targa tradizionale e i cerchi a raggi, nelle stesse misure di quelle in lega, ovvero 3,00’’ x 18’’ all’anteriore e 5,50’’ x 17’’ al posteriore.
Derivato da quello della Ducati Monster 796, il bicilindrico longitudinale a V di 90° ha un alesaggio di 88 mm e una corsa di 66 mm. Il motore Desmodue dello Scrambler ha i carter del motore e delle cinghie in alluminio, realizzati con lavorazioni a macchina. Lo scarico 2 in 1 con silenziatore in alluminio è dotato di para calore in alluminio per garantire la giusta protezione a gambe e piedi del pilota e del passeggero.
Il cambio è a sei rapporti, mentre la frizione è Aptc multidisco in bagno d’olio con comando a cavo. Inoltre è dotata di sistema anti saltellamento. La potenza massima è di 75 cavalli a 8.250 giri, mentre la coppia è di 68 Nm a 5.750 giri. Lo Scrambler Ducati arriverà dai concessionari a fine gennaio nella versione Icon,a partire da 8.240 euro franco concessionario.
Sergio Villa
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