Piaggio festeggia sessant’anni di storia del veicolo più versatile mai ideato: l’Ape, il «moto-furgoncino» nato nel 1948 da una costola della Vespa. Semplice, economico, funzionale era destinato al trasporto merci per piccoli e medi commercianti, unica alternativa a tricicli o carretti a mano. Ancora oggi Ape è sulla cresta dell’onda, soprattutto nei Paesi asiatici dove ogni anno sono prodotti più di 150.000 veicoli.
Il primo Ape conserva tutte le caratteristiche della Vespa con un motore da 125 cc, adotta le tre ruote ed il cassone per trasportare fino a 200 kg di merci, al prezzo di 170.000 lire. Il rapido sviluppo porta alla nascita, nel 1952, dell’ Ape C: la capacità di carico sale a 350 kg, la cilindrata passa a 150 cc. nell’Italia del boom economico Ape è protagonista. Tra i passaggi più significativi della sua evoluzione vi sono il modello Pentarò, la versione a cinque ruote del 1961 con una portata di 700 kg ed il modello MPV del 1966 con l’introduzione del volante al posto del manubrio di tipo scooteristico. Ape nel 1969 si avvicina al mondo dei non patentati con «l’Alpino», primo modello della gamma che con i suoi 50 cc, appartiene alla categoria dei ciclomotori.
Ape oggi è disponibile, per il mercato europeo, nelle versioni 50 cc benzina, Tm 218 cc benzina, Tm 422cc diesel e nelle due serie speciali Classic e Calessino. Con quasi due milioni di unità vendute costituisce ancora uno dei prodotti di riferimento del Gruppo Piaggio: ogni anno diecimila Ape escono dagli stabilimenti di Pontedera per lavorare sulle strade di tutta Europa.
(04/12/2008)
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