Chevrolet Orlando
Debutto monovolume

«Dimenticate i compromessi. La nuova Chevrolet Orlando dimostra come estetica accattivante e tanta funzionalità possano incontrarsi alla perfezione. Orlando offre i vantaggi di una vettura 7 posti ed una capacità di carico senza uguali. E senza sacrificare lo stile grazie al suo look davvero audace». Così è stata presentata alla stampa internazionale, riunita per la prova su strada a Valencia in Spagna, la prima monovolume della casa automobilistica americana.

Chevrolet arriva buon ultima in questo segmento ma ha dalla sua il vantaggio di poter sfruttare le esperienze altrui e soprattutto i materiali e le tecnologie – oltre alla fantasia – che gli altri costruttori non avevano ancora a disposizione all'epoca della commercializzazione delle prime auto per famiglie a cinque e sette posti.

Un esempio? Orlando – nome che richiama una nota località di villeggiatura per famiglie della Florida, negli States – è equipaggiata con tutti i dispositivi di sicurezza che si possano desiderare ma “forza” anche le linee tradizionali del design tipico dei crossover: la carrozzeria è più scolpita ed i passaruota in rilievo conferiscono alla vettura un look elegante pur mantenendo l'inconfondibile “muscolosità” del frontale Chevrolet con l'oramai noto marchio del cravattino.

Per un ulteriore tocco di raffinatezza, all'interno, la finitura nera lucida e il design del cruscotto “sdoppiato” vengono ulteriormente esaltati dalla retroilluminazione blu della console centrale. I quadranti sono ben posizionati e facili da leggere, fornendo le informazioni principali sia al guidatore, sia ai passeggeri. Innumerevoli gli accorgimenti intelligenti, compresi i comandi al volante, per un facile accesso alle informazioni, ed i molti vani portaoggetti, posizionati strategicamente nell'abitacolo, uno addirittura dietro il pannello frontale del sistema audio.

Una “chicca”, inedita su auto di questa classe, il doppio specchietto retrovisore interno: a quello tradizionale si aggiunge, in una posizione appena più retrostante, quello per il controllo visivo dell'interno della vettura, molto comodo se si devono seguire i movimenti dei bambini che siedono sulla seconda o sulla terza fila dei sedili. I sette posti di Orlando (prodotta negli stabilimenti di Daewoo in Corea e lunga 4,64 metri) offrono diverse possibilità di trasporto sia di passeggeri sia di carichi ingombranti: sono oltre trenta le possibili configurazioni delle sedute. La seconda fila ha i sedili reclinabili asimmetricamente 60/40, mentre tutti gli altri sedili possono essere ripiegati singolarmente. Tutti gli airbag frontali, laterali e a tendina sono di serie, così come l'Esp (Electronic stability program) per favorire il controllo elettronico della stabilità durante le frenate ed in curva. Inoltre i due attacchi per seggiolino Isofix sui sedili posteriori garantiscono anche ai più piccoli un viaggio in piena sicurezza.

Da più parti è stato fatto notare che Orlando è tante auto in una: si guida come se fosse una berlina, le sue linee fanno pensare ad uno sport utility, la sua praticità la accomuna ad una station wagon e la sua capacità di carico ne fa, in qualche modo, anche un minivan avendo a disposizione un vano bagagli da 89-852 litri a seconda dell'utilizzo o meno della terza fila di sedili. Ma la vera sorpresa arriva sul fronte dei prezzi. Orlando sarà commercializzata in Italia a partire da febbraio 2011 con due motorizzazioni - il 1.8 benzina da 141 cavalli e il 2.0 diesel da 130 o da 163 cv – e due allestimenti (Lt e Ltz) a partire da 19.600 euro per arrivare sino ai 25.600 euro del top di gamma.

E' qui la sfida di Chevrolet: offrire un prodotto che mediamente costerà il 15 per cento in meno, a parità di allestimenti, della concorrenza senza rinunciare a comfort, sicurezza e innovazione. Un altro capitolo di quella la battaglia dei prezzi che sembra attraversare tutta la storia più recente dell'industria delle quattroruote.

Daniele Vaninetti

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