Auto elettriche
Concessionari  ok

Investimenti sempre più corposi nei bilanci dei Gruppi, strategie mirate a diffondere tecnologie di rottura e nuovi prodotti sul mercato. Cosa ne pensano i concessionari e quale opportunità rappresenta la frontiera dell'elettrico per le reti di vendita?

Investimenti sempre più corposi nei bilanci dei Gruppi, strategie mirate a diffondere tecnologie di rottura e nuovi prodotti sul mercato. Cosa ne pensano i concessionari e quale opportunità rappresenta la frontiera dell'elettrico per le reti di vendita?

Ben 270 dealer - pari al 24,4% degli interpellati - hanno risposto all'approfondita indagine di InterAuto News, mensile dedicato agli operatori specialistici del settore. Il 48,70 % ha affermato che le auto del futuro possono raggiungere una quota compresa tra il 2 e il 5% del mercato, l'8,92% ritiene possano superare tale soglia.

Il sondaggio presentato all'ultima edizione di H2Roma ha fotografato il target dell'auto elettrica: giovani, di classe medio-alta, ben informati, attingono gli strumenti di scelta e selezione direttamente dal web. Un bacino che in Italia abbraccia un terzo della popolazione residente, in percentuale molto di più se si considera il livello degli utenti-consumatori che accede alle informazioni su Internet.

Il sondaggio, inoltre, evidenzia una frontiera aperta, con marchi storicamente legati ad auto ibride (Toyota-Lexus) al primo posto nella ipotetica classifica dei top seller. Altri invece, che vi accedono di recente come Mitsubishi e PSA Peugeot-Citroën, sono solo solo ad una lunghezza da chi investe molto in progetti già strutturati (come Renault, il secondo produttore gli interessi degli intervistati). A sorpresa Fiat è nella top five, dietro a Nissan, comunque vincente sul fronte dell'elettrico rispetto a concorrenti che in gamma hanno già modelli sempre più ecologici (Opel, Chevrolet, Smart e Mitsubishi).

Importante chiave di lettura, il sondaggio mostra quanto incidono le leve della comunicazione e del marketing perfino tra gli operatori del settore: Toyota, infatti, è il costruttore che per primo ha promosso l'immagine dell'auto a basse emissioni grazie a tecnologie alternative. È quindi essenziale comunicare in maniera strategica il prodotto in questa fase di «rinascita» dell'elettrico. Altro aspetto emerso dal sondaggio è la richiesta implicita dei concessionari di programmi di assistenza alla formazione delle risorse o all'organizzazione dei processi e delle strategie di marketing, con valori che oscillano tra il 60 e il 75%.

Corposa anche la percentuale di coloro che ritengono le nuove auto elettriche una possibilità per recuperare redditività nell'area vendita (29,56%) e post-vendita (34,31%) delle concessionarie stesse. Strumento di lavoro per operatori del settore, InterAuto News è stato fondato nel 1990, fornisce tutti i dati di mercato in modo dettagliato per l'Italia e l'Europa. Lo studio condotto per H2Roma 2010 - vetrina della mobilità ecologica - ha fatto emergere anche molte altre utili informazioni. Tra queste, ad esempio, che i giovani si stanno allontandando dall'auto tradizionale. L'Acea, associazione dei costruttori d'auto europei, valuta una presenza di vetture elettriche nel 2020 tra il 3 e il 10 per cento il che significa, per il mercato italiano, ad una finestra compresa tra le 60 e le 200 mila auto circa.

Il potenziale delle «elettriche» proiettato in tutta la Ue assume un valore superiore ad un milione di veicoli: un business con effetti dirompenti per diverse realtà industriali. Ad H2Roma 2010 hanno aderito Bmw, Chevrolet, Daimler (Mercedes e Smart), Fga (Fiat), Mitsubishi, Nissan, Porsche, PSA (Citroën e Peugeot), Toyota (Toyota e Lexus), Volkswagen, Enel ed Arval.

Daniele Vaninetti

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