Il simbolico passaggio di consegne tra la celebre antenata e l'ultima supercar con la stella a tre punte è avvenuto alla presenza del calciatore dell'Atalanta Cristiano Doni che, insieme al titolare della concessionaria Adam Lodovici, ha dato il benvenuto ai numerosi invitati.
Dal confronto con il modello originale, rappresentato dallo splendido esemplare presente nello showroom bergamasco, emergono subito analogie e differenze. In casa Mercedes, la sigla SL è da sempre sinonimo di sportività e leggerezza: obiettivi che cinquant'anni fa si ottenevano con una robusta struttura a traliccio tubolare, e oggi con una più moderna scocca «spaceframe» in alluminio (soltanto 240 kg di peso) su cui poggia una carrozzeria realizzata con la stesso materiale.
L'impostazione rimane quella tipica delle Granturismo a due posti: lunghissimo cofano anteriore (misura quasi due metri), abitacolo arretrato verso il retrotreno, sbalzi ridotti e coda corta. Accomunano le due versioni anche le caratteristiche prese d'aria laterali e, naturalmente, le inconfondibili portiere incernierate sul tetto.
Nonostante l'assenza di servomeccanismi elettrici, l'apertura e la chiusura delle porte non richiedono alcuno sforzo. È soltanto necessario apprendere la tecnica corretta per scivolare nell'abitacolo accompagnando la porta verso il basso. Una volta a bordo si apprezzano la corretta ergonomia dei comandi e la qualità dei materiali impiegati, con rivestimenti in pelle pregiata che si alternano a inserti in carbonio. La strumentazione è perfettamente leggibile, il volante a tre razze ha l'impugnatura anatomica e la parte inferiore appiattita.
Il raffinato design degli interni, di chiara ispirazione aeronautica, porta la firma del centro stile Mercedes-Benz di Villa Salazar, a pochi chilometri dalla città di Como. Dietro il parabrezza si scorge l'interminabile cofano anteriore, che nasconde un capolavoro di ingegneria motoristica. Il classico V8 aspirato da 6.208 centimetri cubici è stato profondamente rivisto rispetto alla versione che oggi spinge altri modelli della gamma AMG: gli interventi dei tecnici si sono concentrati sull'impianto di alimentazione, sulla distribuzione e sui collettori di scarico.
Ora la potenza è di 571 cavalli a 6.800 giri/min, mentre la coppia raggiunge un picco di 650 Nm a 4.750 giri/min. Su richiesta dei numerosi appassionati presenti, il motore viene avviato premendo il tasto rosso sulla console centrale. La vettura non può muoversi, ma il ruggito dell'otto cilindri non lascia dubbi sulle prestazioni di cui è capace. La poderosa forza motrice viene trasmessa alle ruote posteriori attraverso un albero in fibra di carbonio, come sulle Mercedes Classe C che corrono nel campionato DTM.
Il cambio AMG Speedshift DCT, sviluppato in collaborazione con Getrag, è un doppia frizione con sette marce, palette al volante, quattro modalità di funzionamento e sistema di partenza assistita Race Start. È collocato al retrotreno in blocco con il differenziale, secondo lo schema Transaxle, per ottenere un'ideale ripartizione dei pesi (47% davanti, 53% dietro). Con un rapporto peso-potenza di soli 2,84 kg/cv, la supercar tedesca brucia lo zero-cento in 3"8 e raggiunge una velocità massima (autolimitata) di 317 km/h.
Il consumo nel ciclo combinato è di 13,2 l/100 km, con emissioni di CO2 pari a 314 g/km. La AMG SLS si presenta come una vettura sportiva senza compromessi, ma anche piacevole da usare tutti i giorni: ben diversa dalla McLaren Mercedes SLR, di cui prende il posto nei sogni degli appassionati, è in listino a 183.800 euro. Tra gli accessori più interessanti si segnalano i freni in materiale carboceramico (11.400 euro) e l'impianto audio Bang&Olufsen (oltre 7.000 euro).
Diego Signorelli
© RIPRODUZIONE RISERVATA