Vincono i genitori ultrà

di Giorgio Gandola

La cultura sportiva è come l’amalgama, non si compra al calciomercato. Se n’è accorto a sue spese Alessandro Birindelli, ex giocatore della Juventus, che allena gli Esordienti di Pisa e che ogni domenica affronta dalla panchina le corride dei campionati giovanili nella poco bucolica provincia italiana.

La cultura sportiva è come l’amalgama, non si compra al calciomercato. Se n’è accorto a sue spese Alessandro Birindelli, ex giocatore della Juventus, che allena gli Esordienti di Pisa e che ogni domenica affronta dalla panchina le corride dei campionati giovanili nella poco bucolica provincia italiana.

Ci riferiamo al mondo del pallone juniores nel quale si aggira un animale ancora sconosciuto per le sue insospettabili reazioni: il genitore del baby campione. Durante la sfida con gli Ospedalieri, nessuno dagli spalti guardava l’evolversi delle azioni del Pisa e degli avversari; sulla tribunetta erano tutti concentrati ad azzuffarsi o ad assistere alla rissa fra parenti. Scene neppure troppo inconsuete, con genitori che (una volta perso il controllo) riescono a dire e fare cose inimmaginabili.

Davanti a simile deprimente spettacolo soprattutto per i ragazzini in campo, Birindelli ha preso una decisione forte: ha ritirato la squadra. Tutti a casa, imparino papà e mamme a stare al mondo, poi magari si ricomincia a giocare. «Se non si educano prima i genitori, non si potranno mai educare i figli», ha motivato la sua decisione.

Tutti d’accordo? No, la Federazione gioco calcio ha infatti deciso di punire la presa di posizione con la sconfitta 0-3 a tavolino, un punto di penalizzazione in classifica e una multa di 109 euro alla società sportiva. La posizione di Birindelli è al vaglio della commissione disciplinare, che lo ha ascoltato ed ora deciderà se squalificarlo. Come a dire: tu pensa a giocare e basta. Poi ci stupiamo se negli stadi comandano gli ultrà.

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