Treni, il Marocco vola alto

di Dino Nikpalj

C’è chi aspetta gli arabi per provare a tornare a volare ad alta quota e c’è chi restando terra terra stringe alleanze con la Royal Air Maroc. Come dire che Trenitalia alla possibile rinascita di Alitalia ci crede poco, per non dire niente.

C’è chi aspetta gli arabi per provare a tornare a volare ad alta quota e c’è chi restando terra terra stringe alleanze con la Royal Air Maroc. Come dire che Trenitalia alla possibile rinascita di Alitalia ci crede poco, per non dire niente, considerando che sta stringendo accordi in serie (il decimo, ci fanno sapere) con le più svariate compagnie, tranne quella di bandiera. O ciò che ne resta.

Si tratta di una partnership delle più classiche tra treno e aereo che «conferma come la nostra società punti sempre di più a rafforzare l’integrazione modale treno/aereo» spiegano da Trenitalia. Lodevole, niente da dire: peccato solo che nel corso degli anni un’operazione del genere non sia mai riuscita per alimentare gli hub serviti da Alitalia e che treno e aereo nel Belpaese continuino a farsi concorrenza senza logica alcuna. Prova ne è il duello all’arma bianca sulla Milano-Roma.

Nel frattempo, in Germania, Db scarica migliaia di passeggeri al giorno alla stazione dell’aeroporto di Francoforte, pronti per proseguire per mezzo mondo con un volo Lufthansa, solo per fare un esempio. Perché per essere un hub servono gli spokes, i raggi che lo alimentano: e questi possono sì essere via cielo, ma anche via terra, nello specifico le ferrovie. Un concetto quasi elementare nella sua semplicità, ma impossibile da capire a queste latitudini, dove ognuno va per sé o con chi gli capita. Trenitalia con Royal Air Maroc, Emirates e chi più ne ha più ne metta, Alitalia aspettando Etihad o qualcuno (qualsiasi qualcuno a questo punto...)che arrivi dai cieli a salvarla. Cose turche. A proposito, fatto accordi anche con loro?

© RIPRODUZIONE RISERVATA