Trappola
in alta quota

Visionari sì, ma sciocchi no. L’ultima uscita del patron di Ryanair, Michael O’Leary, sul risiko dei cieli lombardi offre spunti interessanti per capire gli scenari e per contare amici e nemici.

In una conferenza stampa a Roma, il numero uno della compagnia aerea low cost più famosa d’Europa ha detto molto serenamente: «Malpensa e Linate ci stanno corteggiando».

Non serve altro, è una frase così piena di significato da somigliare a un hamburger a tre strati. Ed è del tutto legittimo che O’Leary la pronunci con orgoglio perché significa che la sua compagnia - vettore dominante per Orio al Serio e per il suo fatturato - è così leader nel settore da fare gola ad altri aeroporti in concorrenza per vincere la battaglia aerea più silenziosa di questo scorcio di millennio.

«Malpensa e Linate ci stanno corteggiando». Vale a dire Sea, società da sempre legata alla politica metropolitana (comunale e regionale) che vedrebbe di buon occhio un incremento in quella direzione degli affari del già florido city airport (Linate) e del meno brillante «quasi hub» (Malpensa), peraltro caro al presidente della Regione Roberto Maroni per motivi di bacino elettorale.

Il problema è che Sea siede anche nel consiglio d’amministrazione di Sacbo con il 30% delle azioni, di fatto reggendo il doppio ruolo di moglie e di amante. Motivo in più per tenere gli occhi aperti e fare il tifo perché l’alleanza con Verona e Venezia per Montichiari si concretizzi. Bergamo non può perdere la sfida. Viene in mente una frase di Churchill: «Con amici così non ho bisogno dei nemici».

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