Siccome immobile...

Cinque maggio, la data fissata è il cinque maggio. Il modo della moda, quello che tutti ritengono icona del Made in Italy va in fibrillazione un paio di volte l’anno. Bisogna preparare e presentar e le nuove collezioni, mostrare le nuove tendenze anche con un anno di anticipo: ciò che gli stilisti mostrano adesso sarà nei negozi a primavera dell’anno prossimo.

In queste settimane è dunque tempo di «prime uscite»: come è ormai regola il tempo che i creativi si prendono per «pensare» è molto di più di quello concesso a chi cuce per confezionare. A metà aprile la stretta finale si avvicina e parte il countdown: presentazione fissata al cinque maggio.

Ci sono due settimane, ci si può provare. Ma c’è di mezzo Pasqua con il suo week end lungo, la festa del 25 Aprile e quella dei lavoratori, poste fra l’altro in posizioni strategiche per ponti e mini vacanze. Pochi giorni di lavoro effettivo.

Preparare i nuovi capi dell’Italian Style sarà un problema? No di certo, perché nella penisola dell’haute couture c’è un «indotto» dagli occhi a mandorla che a feste e calendario bada poco ed è pronto a sfornare gonne e camicie per le passerelle. Di fatto mentre in piazza evochiamo partigiani e diritti del lavoro, facendo l’occhiolino alla sagra di paese con immancabile selfie su Facebook, c’è qualcuno che l’Italian Style se lo mangia dall’interno, silente e a buon prezzo.

Poi succede di fare un giro in Estremo Oriente e ritrovarsi al Salone dell’Auto il clone low cost della Fiat 500L. Forse è il caso di tornare ad essere davvero partigiani e lavoratori. Non sia mai che nella terra di Manzoni diventi profetico l’incipit dell’ode a Napoleone: «Ei fu. Siccome immobile…». Si intitolava Cinque Maggio.