Sardegna, Canton Marittimo

di Giorgio Gandola

Potenza del web, dove una battuta da bar diventa un progetto politico. Così in Sardegna 1800 isolani hanno dato la loro ufficiale adesione alla proposta di cessione della regione alla Svizzera con il nome di Canton Marittimo.

Potenza del web, dove una battuta da bar diventa un progetto politico. Così in Sardegna 1800 isolani hanno dato la loro ufficiale adesione alla proposta di cessione della regione alla Svizzera con il nome di Canton Marittimo. E lo hanno fatto durante le ultime consultazioni regionali, annullando la scheda e rilanciando il nuovo nome.

Una fesseria? Più o meno, ma con motivazioni interessanti. L’operazione avrebbe soltanto benefici, essenzialmente tre. 1) La Sardegna si legherebbe a un paese molto efficiente, economicamente solido, a vocazione federale, capace di valorizzare le enormi potenzialità turistiche del territorio. 2) L’Italia incasserebbe tanto denaro da coprire i buchi di bilancio senza spremere ulteriormente i cittadini. 3) La Svizzera avrebbe quello sbocco sul mare che nella sua storia non ha mai cercato, ma ha sempre sognato, limitandosi per ora a vincere la Coppa America con Alinghi.

Il promotore del progetto, Andrea Caruso, ammette di avere pensato alla cosa mentre beveva una birra (non è dato di sapere se la dodicesima) e dopo aver constatato la popolarità dell’idea - la pagina Facebook ha più di duemila iscritti, molti dei quali svizzeri - ha fatto disegnare la nuova bandiera: la croce elvetica con i quattro mori. Tempo fa un simile virus multimediale era partito anche a Como e a Varese, dove un referendum sul web aveva decretato che il 70% degli abitanti voleva passare al Canton Ticino. Ma le annessioni, di questi tempi, sono pericolose. Meglio le vendite. Si accettano tutte le valute tranne i bitcoin.

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