
L'Urlo / Bergamo Città
Domenica 26 Luglio 2015
Parolacce al Cremlino
«Nell’Unione Sovietica c’era un giornale che si chiamava Verità e non la raccontava mai». Quando parlava della Pravda, Indro Montanelli si infiammava e non a torto. Oggi a Mosca è cambiato tutto, ma la sensibilità del potere verso l’informazione discende da quei rami e non può che essere particolare. Così, qualche giorno fa l’unico giornale di opposizione sul mercato a Mosca - la Novaya Gazeta della fu Anna Politkovskaya- ha ricevuto il secondo cartellino giallo in pochi mesi dal Cremlino per aver pubblicato una mezza parolaccia.
Si trattava del sostantivo «indolenza» con un gioco di parole volgare occultato da asterischi e tratto da un brano del romanzo «Cristallo in un castone trasparente» scritto dal corrispondente della testata dall’estremo Oriente. Niente di politico, di economico, nessun gossip su Putin e sugli oligarchi, inchieste su Gazprom, sulle manovre ucraine e sugli arsenali nucleari neanche a parlarne. Eppure Vladimir Ampelonsky, portavoce dell’ente statale che sorveglia i mass media (ce lo immaginiamo come un gufo in livrea), ha comminato la seconda ammonizione.
La prima era arrivata per la frase «Se noi non siamo l’Occidente, allora chi siamo?» trovata in un commento e definita estremista, come se porsi una domanda fosse un gesto da rivoluzionari. Alla Novaya Gazeta sono molto preoccupati perché le due ammonizioni potrebbero avere la conseguenza, prevista dalla legge, di far scattare la «revoca della licenza di pubblicazione». Insomma, il rischio è la chiusura. L’unica voce discordante col bavaglio per una domanda e una mezza parolaccia. Quando parliamo di Russia, parliamo anche di questo.
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Graziano Rosponi
9 anni, 8 mesi
PS. Non ho un giornale ne un partito. Ho amici e conoscenti di un certo livello in molti Paesi. Leggo molti giornali. Le idee le deduco dai fatti, non da Facebook.
Graziano Rosponi
9 anni, 8 mesi
Rota, se lei avesse qualche contatto serio, forse capirebbe che di sconclusionato c'è solo il comportamento dell'EU, Italia in primis.
Ezio Bizzarri
9 anni, 8 mesi
Anche noi non scherziamo!
Graziano Rosponi
9 anni, 8 mesi
E cosa vi aspettate da un regime che ha ucciso 80 milioni di suoi cittadini? Gli ottusi Yankees, tanto ammirevoli per il loro senso della Libertá quanto deprecabili per la rozzezza della loro diplomazia, invece di sostenere in tutti i modi Gorbaciov, che era tra i pochi che volevano condurre la Russia alla democrazia, ne hanno agevolato la caduta con il beneplacito degli imprevidenti Stati europei, e i risultati li vediamo ogni giorno che passa. E speriamo che non degerino.
Gianpaolo Beretta
9 anni, 8 mesi
Caro direttore la Verita' e' una parolona che piu' invecchio e piu' ho dubbi,e piu' pensi di averla presa e piu' ti sfugge,pertanto x stare sul concreto,in tutti i regimi le notizie passano dalla censura del dittatore,non e' un caso che alcuni nostri politici sono andati da putin ad imparare il mestiere,diventando anche molto amici.