
L'Urlo
Sabato 13 Febbraio 2016
Neuro
È tornato Neuro. Nascosta dietro la Borsa perennemente in extrasistole, obiettivo della speculazione che si maschera da banca in crisi, causa primaria del nuovo crollo della Grecia c’è lei, la moneta più fragile del mondo, quell’euro che troppo spesso s’ammala e manda in fibrillazione tutto il sistema economico.
La faccenda non è nuova e deriva dalla cagionevole costituzione dell’Europa stessa. Sognata dai padri fondatori e nata come libera aggregazione di Stati con gli stessi diritti e gli stessi doveri, è diventata un’altra cosa. Un piccolo mostro burocratico, un’unione fra creditori e debitori in cui i creditori dettano le leggi e i debitori le applicano su se stessi con lo scudiscio. Non c’è equilibrio, non c’è fiducia reciproca. Esistono solo pomposi trattati che impongono regole a tutti, ma danno la possibilità ad alcuni di non rispettarle.
La Germania sfora i parametri della bilancia commerciale in surplus senza alcuna lamentela, la Francia si fa un baffo del patto di stabilità, le perequazioni non esistono, la sussidiarietà è una parola intraducibile, le banche anglosassoni hanno ricevuto aiuti di Stato come se fosse Natale e le nostre (come al solito) sono arrivate tardi. Quando un problema è tedesco diventa un problema dell’Europa (vedi profughi 2015);quando un problema è italiano o greco (vedi profughi 2012,2013,2014) resta italiano o greco. Fuori dal continente ci vedono così, credibilità zero. E l’euro rischia di morire. Senza il Quantitative easing di Draghi avremmo lo spread a 500 come nel finale di partita dell’era Berlusconi. Prigionieri di quelli che il presidente americano Wilson chiamava «gli gnomi di Zurigo». E che adesso stanno a Bruxelles.
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francesco ragazzi
9 anni, 3 mesi
Ci sono dati inconfutabili: da quando siamo nell'euro le nostre esportazioni industriali sono crollate a causa dell'impossibilità di svalutazione. L'unico modo per svalutare, lo ricordava il signor Cunico è di ridurre i prezzi. Ma ridurre i prezzi significa ridurre anche gli stipendi, per cui negli ultimi vent'anni è stato un fiorire di contratti atipici sottopagati e precari. Gli stipendi sono fermi se non in calo, l'inflazione è bassa ma il potere di acquisto si è comunque ridotto rispetto agli anni 80-90. Penso che sarebbe necessario riappropriarci della nostra sovranità monetaria quanto prima se non vogliamo arrivare alla deindustrializzazione completa del paese.
paolo cunico
9 anni, 3 mesi
sugli stipendi LORDI ti sbagli di GROSSO: dall'introduzione dell'euro sono in enorme aumento,sono aumentati del 16 % in più dell'inflazione italiana,che è già aumentata del 14% in più dell'inflazione tedesca. ALTRA COSA sono gli stipendi NETTI. allora perchè ci sentiamo più poveri? perchè si è allargato MOSTRUOSAMENTE il gap fra stipendi lordi(quelli che pagano le aziende) e quello che,al loro netto,possiamo effettivamente spendere. in parole povere sono aumentate in maniera assurda le tasse e i balzelli nascosti(ad esempio la bolletta elettrica e l'assicurazione) che non sono nemmeno considerati tasse. l'unica possibilità per recuperare competitività è fare un gigantesco taglio delle tasse finanziato con tagli agli enormi privilegi
rossi Arturo
9 anni, 3 mesi
Qualche hanno fa al raduno Leghista di Pontida, per poter comprare da bere si cambiavano gli euri in NEURO.Già allora, ma tutti a dire che era una moneta che ci avrebbe fatto lavorare un giorno in meno alla settimana, guadagnando come lavorando un giorno in più (Prodi), senza capire che economie completamente diverse non potevano avere la stessa moneta. Infatti la Germania e le economie forti ci hanno guadagnato, mentre quelle deboli come la nostra, senza possibilità di svalutazione, ci hanno perso di brutto.Svalutare non è una bestemmia, ma un modo di riequilibrare le economie.Chi è forte oggi diventa sempre più forte e,con le finte crisi bancarie ci deruba dei nostri risparmi, mentre con le tasse ci deruba dei redditi e del futuro (lavoro e pensioni). Se vogliamo salvarci dobbiamo uscire al più presto dall'euro ed avere in mano nostra lo strumento per la nostra economia.
GIANCARLO SALVONI
9 anni, 3 mesi
Nella prima parte del commento mi trovo d'accordo nella seconda meno. Le svalutazioni della moneta come sono state fatte innumerevoli volte con la Lira nel corso della storia hanno portato vantaggi ad una parte della popolazione italiana e svantaggi all'altra. Non bisogna dimenticare che se perde valore una moneta costerà di più con la stessa moneta acquistare i beni esteri (nella fattispecie italiana: petrolio, energia, ecc.) favorendo le imprese nazionali a danno invece della totalità dei consumatori.
paolo cunico
9 anni, 3 mesi
uscire dall'euro sarebbe un disastro economico e non risolverebbe nessun problema. si può svalutare anche restando nell'euro:è quello che ha fatto la germania,che per questo motivo è l'economia più forte. dall'introduzione dell'euro l'inflazione in germania è cresciuta del 14% in meno che in italia: si chiama esattamente svalutazione. è quello che bisogna fare in italia per tornare alla normalità:diminuire del 14 per cento i prezzi in italia per ritornare a come si era prima. non sembra molto ma fa la differenza fra avere la disoccupazione al 6% come in germania e all'11% come in italia. le industrie tedesche e italiane sono in settori simili e finchè non si svaluta l'economia non si riprenderà. tutte le altre ipotesi sono suicidi e salti nel buio
paolo cunico
9 anni, 3 mesi
che l'euro sia la moneta più fragile del mondo è una falsità evidente. è facile criticare a vanvera senza portare prove e grafici.
rossi Arturo
9 anni, 3 mesi
Se fosse forte verrebbe usta per gli scambi economici e commerciali in tutto il mondo, mentre invece si usa SEMPRE e solo il dollaro (petrolio, oro, diamanti, mateerie prime, grano, ecc.)