Mille euro al minuto

Premessa. Con l’intento di azzerare (o almeno di provarci) l’evasione del canone Rai, il governo ha deciso di inserirlo a rate nella bolletta elettrica dell’abitazione di residenza degli italiani. Questo per equità nei confronti di chi già lo paga, per mantenere in equilibrio i conti del carrozzone pubblico e soprattutto «per consentire all’ente di tornare a produrre programmi di qualità che possano interessare il mercato globale» (Matteo Renzi).

Con un simile preambolo, l’ente ha deciso di dare il suo benestare al pagamento di un cachet di 24.000 euro netti più volo andata e ritorno in business class all’ex ministro dell’Economia greco Yanis Varoufakis per un’ospitata da Fabio Fazio a «Che tempo che fa».

Lo ha rivelato lo stesso Varoufakis sul suo blog per smarcarsi dalle critiche sempre più frequenti (in Grecia) di opportunismo. Dopo aver contribuito da protagonista al disastro politico-economico del suo Paese, l’economista con l’Harley Davidson e l’attico con vista Partenone è tornato dietro la cattedra e secondo le accuse di Atene avrebbe deciso di monetizzare la sua stagione da star mediatica.

Varoufakis è stato costretto a replicare dicendo che finora ha tenuto conferenze e interviste gratuite tranne due: quella a Fazio (22 minuti, più di mille euro al minuto) e un’altra a una tv di Singapore. In tutta Europa nessuna emittente ha pensato di pagare per la scienza del tenebroso esperto della «teoria dei giochi» tranne la Rai. In arrivo dalle bollette c’è una pioggia di denaro, si parla di oltre due miliardi. Così a naso e visto l’ultimo precedente, non ci sembrano in buone mani.

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