Le chiavi del Colosseo

La cultura è un valore primario per il Paese, lo sviluppo economico del futuro passa dalla valorizzazione delle opere d’arte, possediamo il 60% dei beni culturali del mondo. Verità e frasi fatte, soprattutto se nella notte più importante dell’anno il Colosseo resterà chiuso.

La cultura è un valore primario per il Paese, lo sviluppo economico del futuro passa dalla valorizzazione delle opere d’arte, possediamo il 60% dei beni culturali del mondo. Verità e frasi fatte, soprattutto refrain da disco rotto se accompagnate alla notizia del giorno (ramo beni culturali, s’intende): nella notte più importante dell’anno, sabato 17 maggio, quella in cui tutti i musei italiani saranno aperti al pubblico al prezzo promozionale di un euro, il Colosseo resterà chiuso.

Lo ha rivelato con aria sconsolata il ministro della Cultura, Enrico Franceschini, riferendosi proprio alla Giornata internazionale dei musei: «Purtroppo non si sono trovati i cinque custodi previsti dall’accordo sindacale, volevo che tutti sapessero perché resterà chiuso». Lo schiaffo è sonoro, il danno d’immagine al Paese anche.

Come dire: sono andato a New York e non ho visto l’Empire State Building, sono andato a Parigi e non ho visitato la Tour Eiffel. Cose da turismo basico. Ma il Colosseo, come spesso capita, sarà chiuso. Ha aggiunto il ministro: «In base agli accordi è previsto che in tutti i musei, per aprire la sera, sia presente almeno un terzo dei dipendenti e che l’adesione sia volontaria».

Nessun custode l’ha data, quindi l’arena dei gladiatori più famosa del mondo sabato sera non sarà visitabile. Peccato, perché nella notte romana, tra i fantasmi del passato resi ancor più affascinanti dalle tenebre, lo spettacolo è da brivido. Resta una certezza: la valorizzazione del nostro patrimonio culturale non si ottiene chiudendolo.

© RIPRODUZIONE RISERVATA