L’assunta

di Giorgio Gandola
Assunta. Nome stupendo che ricorda la Madonna ed è particolarmente diffuso nel nostro meridione. Però con l’iniziale minuscola sembra piacere anche alla Lega, soprattutto al segretario Matteo Salvini, giustamente orgoglioso della sua compagna Giulia Martinelli.

Assunta. Nome stupendo che ricorda la Madonna ed è particolarmente diffuso nel nostro meridione. Però con l’iniziale minuscola sembra piacere anche alla Lega, soprattutto al segretario Matteo Salvini, giustamente orgoglioso della sua compagna Giulia Martinelli, assunta alla Regione Lombardia a conduzione leghista per un incarico a chiamata diretta (quindi senza passare dal concorso pubblico, non necessario in questo caso) dall’assessore alla Solidarietà sociale Maria Cristina Cantù.

Giulia Martinelli, avvocato comasco, si è messa in aspettativa dall’Asl dove era stata assunta dopo avere vinto regolare concorso ed è passata al Pirellone con una retribuzione di 70 mila euro. Insomma, ha congelato il suo posto di lavoro e ora ne esercita un altro.

Tutto regolare, tutto tecnicamente impeccabile, almeno a stare alle doverose verifiche amministrative alle quali la stessa Lega si richiama quando si tratta di fatti relativi a persone di altro credo politico. Resta latente il problema di opportunità, quell’exception culturelle che sembrava essere tornata tra i fondamentali del movimento politico dopo lo scandalo (ben altra cosa, ci mancherebbe) del cerchio magico di Umberto Bossi.

La gente comune, i militanti e i volontari avevano colto perfettamente il significato della notte delle scope alla Berghem Fest di 2 anni fa. Quindi suona stonato il commento di Salvini alla vicenda: «Tutto questo caos perché Giulia ha la sfortuna di essere la mia compagna». Chiamiamola sfortuna.

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