La Panda è ripartita

Gli inglesi della City lo chiamano con un’immagine un po’ macabra «il rimbalzo del gatto morto». Sta per falsa ripresina, uno star meglio per inerzia momentanea dopo una rovinosa caduta (per esempio dell’economia).

Ecco, l’8% in più annunciato da FederAlberghi sulle vacanze degli italiani; il 28% in più nell’acquisto di mutui; il 44% in più nella vendita di automobili dopo anni di dolori dimostrano che quello che sta accadendo nell’estate di Flegetonte in Italia ha tutto l’aspetto del rimbalzo di un gatto vivo. Mutui, vacanze, auto, indicatori formidabili del ritorno al consumo significheranno pure qualcosa nel mare magno della diffidenza.

La crisi reale è tutt’altro che finita, i portafogli spremuti dei cittadini rimangono magri mentre a Roma il palazzo dei privilegi rialza la testa azzerando perfino il tetto a stipendi fuori da ogni logica per i commessi parlamentari. Abbassare la guardia sarebbe letale, ma non possiamo continuare a vivere col Maalox in tasca e con l’acidità di stomaco perenne, status ideale per un commento sul web, non per un progetto di vita. C’è un’altra spia da non trascurare. Durante la crisi greca e soprattutto dopo l’inevitabile crollo della Borsa di Atene (l’investitore del Kentucky o di Samoa non poteva obiettivamente continuare a fidarsi dello stile Varoufakis), alcuni dei nostri commentatori avevano pronosticato con perfidia «il contagio». Già ci aspettavamo i monatti con i campanelli, e invece lo spread galleggia a livelli minimi come un materassino a Riccione. Il mondo della speculazione sa dove può mordere e dove non ha senso farlo. I segnali ci sono, vale la pena coglierli per guardare al futuro con un minimo di speranza. È la ripresa della Panda diesel guidata da lumacone Raikkonen, ma è pur sempre una ripresa.

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