Il costo della sofferenza

Parcheggiamo le speranze. Lasciamole lì in attesa che la politica risolva il problema di uno dei parcheggi più cari d’Italia, quello dell’ospedale Papa Giovanni di Bergamo.

Un euro e trenta centesimi all’ora, con la seconda ora che scatta come una tagliola al sessantunesimo minuto; un agguato in piena regola. E non per chi sta andando al cinema o a una prima teatrale col papillon, ma per chi ha accompagnato un parente malato, per chi è arrivato fin lì con l’angoscia di un esame invasivo, per chi soffre o sa in cuor suo che soffrirà. Un euro e trenta senza neanche l’iniziale mezz’ora gratuita che ti concedono perfino i parcheggi più centrali a Milano e a Roma.

La vergogna più volte denunciata dal nostro giornale è stata riportata alla luce su Facebook dove è partita la corsa alle responsabilità e allo scaricabarile, gli hobby preferiti di chi vorrebbe cavalcare la protesta senza preoccuparsi della proposta. La vicenda parte da lontano. La concessione del 2008 alla società Bhp fu firmata dall’allora presidente provinciale Valerio Bettoni (eletto da indipendente in una coalizione di centrodestra senza la Lega) a una tariffa oraria di 80 centesimi.

Poi due variabili purtroppo prevedibili quando si ha a che fare con i lavori pubblici - aumento dei costi di realizzazione e ritardo nell’apertura dell’ospedale - portarono nel 2011 a un atto integrativo nel quale la tariffa oraria fu aumentata a un euro e 10, «incrementabile sulla base dell’aumento del costo della vita», siglato dall’allora presidente provinciale Ettore Pirovano (Lega). Così siamo all’euro e 30 di oggi, senza paracadute per i cittadini, che i rappresentanti istituzionali attualmente in carica devono assolutamente scardinare. Possibilmente insieme, auspicabilmente in fretta.

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