Gnocchi alla romana

Il centravanti si accomodi in panchina. Oggi succede a Bertolaso, ma Berlusconi non è nuovo a questi cambi di rotta, anche se fino ad ora li ha praticati con successo solo nel Milan. Fuori Rivaldo dentro Ronaldinho, fuori Weah dentro Shevchenko, fuori Inzaghi dentro Ibrahimovic.

E ad Arrigo Sacchi che un giorno si presentò davanti a lui e disse: «O me o Van Basten», rispose: «Tu». Nel senso che lo fece accomodare in amministrazione per la buonuscita.

Parliamo di campioni, quindi è tutto da dimostrare che il Bertolaso declinante e il Marchini sorgente appartengano alla stessa genìa. Ma il metodo è questo e non cambia, con Forza Italia corre il cavallo che può vincere. E i sondaggi stanno dicendo (anzi urlando) che Bertolaso può solo perdere.

Il colpo di scena di Berlusconi ha fatto imbufalire l’ala destra della traballante coalizione (vale a dire Matteo Salvini e Giorgia Meloni), ma ha messo un punto fermo: secondo l’anziano leader gli elettori moderati difficilmente si faranno convincere da messaggi estremisti. Tirato per la giacchetta, Berlusconi ha preferito puntare sul rassicurante e popolare imprenditore civico che su storici alleati irrequieti e molto interessati (soprattutto Salvini) alla sua successione.

Il colpo di coda mette ordine nel caos elettorale del centrodestra, anche se Marchini sarà costretto a cancellare dai cartelloni quella frase «Liberi dai partiti» che ora suona come una presa in giro. La partita diventa interessante e crediamo che finisca per avvantaggiare la rappresentante dei Cinquestelle, Virginia Raggi, impegnata a rosicchiare consensi al renziano Roberto Giachetti. Gli gnocchi alla romana da oggi hanno un sapore nuovo.

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