
(Foto di ALESSANDRO DI MEO)
di Giorgio Gandola
«Enrico stai sereno». «Nessuno ti vuol prendere il posto». «Io premier, chi me lo fa fare?». Il web ribolle delle frasi che Matteo Renzi ha pronunciato negli ultimi mesi per rassicurare Enrico Letta.
«Enrico stai sereno». «Nessuno ti vuol prendere il posto». «Io premier, chi me lo fa fare?». Il web ribolle delle frasi che Matteo Renzi ha pronunciato negli ultimi mesi per rassicurare Enrico Letta e smentire le sue mire su Palazzo Chigi. Il problema è che, arrivato in bicicletta alla segreteria del Pd e in Smart al colloquio con il presidente Napolitano, il sindaco di Firenze sembra non vedere l’ora di salire sull’auto blu del capo del governo, proprio lui che ha avuto il mandato popolare di tagliarne il più possibile, di privilegi.
L’azione modernizzatrice di Renzi è lodevole, il suo passo è da sprinter mentre quello degli altri è da messicani stanchi. Ma la fretta di entrare nella foto dei presidenti del Consiglio potrebbe nascondere insidie.
Renzi scalpita per due motivi. 1) Vede che il governo Letta è immobile, avvinto come l’edera ai veti rugginosi di potentati e lobby. 2) Si rende conto che questa paralisi non può che far lievitare il malcontento popolare per la felicità di Grillo e la depressione del centrosinistra, oggettivamente responsabile di questa stagione di minuetti dorotei anni Settanta. Tutto ciò lo induce ad accelerare con il rischio di andare fuori giri e di mettersi sulle spalle i grandi punti interrogativi che hanno fiaccato e imbavagliato Letta.
Eppure a fine mese arriva una scadenza chiave dell’esecutivo: la spending review del commissario Cottarelli. Il governo dovrà spiegare agli italiani cosa taglierà per risparmiare 32 miliardi in tre anni. L’ultima carta di Letta, meglio fargliela giocare.
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utente_285334
11 anni, 3 mesi
Renzi ha dimostrato di non essere coerente. Quanto ai tagli , all' abolizione dei privilegi, all'abbattimento delle lobby gli italiani li chiedono da tempo ma non è un'esclusiva di Renzi, perché il suo partito è tra quelli che vogliono mantenere i privilegi, con riforme farraginose, tipo la legge elettorale o l'abolizione del Senato. Infatti il Senato va cancellato, i parlamentari (Camera) vanno ridotti, le province non abolite sulla carta ma cancellate e le regioni ridimensionate ma veramente, senza rituali da palude, come si prospetta. Poi , sul piano dei comportamenti, uno che scrive sul web "staiserenoenrico" e poi fa il contrario non ha credibilità
bgalessi
11 anni, 3 mesi
Siamo alle solite; si fanno le scarpe l'un l'altro. Anche in questo caso l'obiettivo è la poltrona e non il bene del paese. Come al solito siamo degli idioti.
uallaualla
11 anni, 3 mesi
a chi ha ancora il coraggio di votare a sinistra: se mai andremo a votare prima di 10 anni, ricordiamoci di questa vergogna. Per di più con la scusa demagogica di farlo per il bene del paese, a cui ormai non crede più nessuno. PS: non che a destra ci sia da stare allegri, a questo punto sorge seriamente la domanda su chi merita il nostro straccio di voto.
vivalitalia
11 anni, 3 mesi
alla fine ha ragione Grillo: l'Italia non la fanno gli Italiani ma i Partiti. che vergogna. negli stati uniti se voti obama e vince obama il presidente sarà lui, in italia voti bersani/berlusconi e cosa succede? ti trovi prima letta poi renzi se questa è democrazia...... allora anzichè fare le elezioni, facciamo le primarie così si risparmiano un bel pò di soldi visto che poi il responso dell'elettorato viene calpestato
robertaestefano93
11 anni, 3 mesi
detto che mi sembra di vivere in una monarchia laddove, a prescindere dalla colorazione politica, il vecchio (e pregiudicato) re brianzolo abdica a favore del clone gigliato, il paradosso è che rischiamo di ritrovarci un premier che non abbiamo mai votato, salvo che si voglia chiamare urna quella delle primarie. ma in che razza di democrazia viviamo ?
utente_130719
11 anni, 3 mesi
Obiettivamente non saprei cosa e come commentare. Al di là dei tempi e dei modi di dire che lasciano sempre il tempo che trovano......., non possiamo più permetterci di sottostare ad un letargo di partito ma ci ritroviamo di nuovo di fronte alle "vecchie" guerre intestine del PD, tutti contro tutti, in guerra gli uni contro gli altri ma sempre e rigorosamente nell'ambito del partito. Si cambia cavallo perchè la meta sia più facilmente raggiungibile o più semplicemente si aderisce ad una alternative che sembrava non prevista ma a quanto pare ora risulta indifferibile??? Francamente mi piacerebbe avere la bacchetta magica o la sfera di cristallo ora.