Dov’è la Libia? In Tunisia

«Lottate, ragionate col vostro cervello, ricordate che ciascuno è qualcuno, un individuo prezioso, responsabile, artefice di se stesso. Difendetelo il vostro io, nocciolo di ogni libertà. La libertà è un dovere, prima che un diritto è un dovere».

Oriana Fallaci, tanto per rimanere dentro l’attualità. E allora è importante approfondire e perdere qualche minuto in più per verificare. Vale per chi confeziona una notizia o un commento, ma vale anche per chi legge. E oggi può leggere di tutto sul web o ascoltare di tutto da coloriti personaggi politici che impazzano in Tv. In lingua originale, scoop significa palettata, ma non è mai chiaro di cosa.

Due esempi: il New York Times ha stilato la classifica delle bufale del 2014 e al primo posto ha messo quella del prode Di Battista (esperto di affari esteri del Movimento 5 Stelle) che dal palco del Circo Massimo, parlando di Nigeria, aveva lanciato due allarmi: 1) i terroristi di Boko Haram hanno il controllo del 60% del Paese, 2) il resto è in mano a Ebola. In realtà i guerriglieri islamici controllano (per fortuna) meno del 5% della Nigeria. Con il contagio è andata anche peggio: 20 casi in tutto, Paese dichiarato Ebola free in ottobre.

Secondo esempio: ieri per mostrare quanto l’incendio libico sia vicino all’Italia, i giovani sardi di Forza Italia hanno diffuso una cartina con evidenziati i chilometri di mare dalla costa africana a Sicilia e Sardegna. Ma le frecce di partenza non indicano la Libia, bensì la Tunisia. Va bene identificare i nemici, ma almeno sapere dove abitano sarebbe utile

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