Dinasty alla Casa Bianca

E noi che credevamo che gli Stati Uniti fossero una democrazia. Sbadati, non ci eravamo accorti che sotto le stelle e le strisce di Washington la monarchia è ancora viva e vegeta. Archiviata la parentesi di Obama, gli americani potrebbero ritrovarsi a scegliere il nuovo presidente tra due candidati a loro familiari, molto familiari.

Un duello, che duello: Bush - Clinton. Due tra le famiglie più potenti degli ultimi 20 anni di storia americana potrebbero infatti finalmente sfidarsi. Se Hillary Clinton,ex Segretario di Stato appena diventata nonna, si prepara a tornare in pista a 61 anni, George W. Bush ha assicurato che suo fratello Jeb, già governatore della California, stavolta fa sul serio. Vinc a il migliore. Ma, vien da chiedersi, possibile che i presidenti degli Stati Uniti si passino lo scettro del comando in famiglia, come succede da secoli alle monarchie del Vecchio Continente?

«Per me Hillary è come una sorella», ha aggiunto l’indimenticato capo della Casa Bianca al tempo dell’11 settembre e delle guerre in Iraq e in Afghanistan. Mentre lei, la signora Clinton ,ha già in programma la partecipazione a eventi di raccolta fondi per candidati dem in New Jersey, Illinois, Florida e Nevada che assomigliano molto al «tour di ascolto»condotto da senatrice prima di tentare nel 2008 il colpo di diventare la prima presidente donna nella storia degli Usa. I Bush e i Clinton sono le dinastie più longeve della storia americana. Se davvero saranno loro a sfidarsi, il ricordo dei Kennedy impallidirà.

Ma la democrazia che non vuole assomigliare alla monarchia spera in un altro Obama. Possibilmente non Michelle.

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