Scienza e Tecnologia
Giovedì 31 Agosto 2023
Usa l’Intelligenza Artificiale il robot soffice per cure su misura
Utilizza l’Intelligenza Artificiale il nuovo robot soffice che può essere impiantato nel corpo per trattamenti personalizzati e su misura: il dispositivo, infatti, è in grado di adattarsi ai cambiamenti che avvengono nei tessuti del paziente, come la formazione di cicatrici che normalmente rendono questi impianti poco efficaci col passare del tempo. Si apre così la strada ad impianti completamente indipendenti dall’intervento dei medici, che possono curare per lunghi periodi di tempo ed in maniera mirata disturbi cronici come il diabete. Il dispositivo è stato messo a punto da ricercatori guidati dall’Università irlandese di Galway e dall’americano Massachusetts Institute of Technology, che hanno pubblicato i risultati ottenuti sulla rivista Science Robotics.
“La tecnologia che abbiamo sviluppato, utilizzando la robotica soffice, aumenta la possibilità per i dispositivi impiantabili di rimanere nel corpo di un paziente per periodi prolungati, fornendo un’azione terapeutica di lunga durata”, commenta Rachel Beatty dell’Università di Galway, che ha guidato lo studio insieme a Keegan Mendez del Mit e Lucien Schreiber di Galway. “Immaginate un impianto in grado di percepire l’ambiente circostante e rispondere secondo la necessità utilizzando l'Intelligenza Artificiale: questo approccio – continua Beatty – potrebbe portare a cambiamenti rivoluzionari nella somministrazione di farmaci per molte malattie croniche”.
Il passo avanti rispetto al precedente dispositivo, realizzato dallo stesso gruppo di ricerca, si deve ad una tecnica innovativa che aiuta a ridurre la formazione di tessuto cicatriziale intorno al robot: l’impianto, grazie ad un sensore che monitora la risposta del corpo, esegue dei movimenti regolari come gonfiarsi e sgonfiarsi che consentono di prevenire il problema. A ciò si aggiunge un algoritmo basato sull’apprendimento automatico che riesce a prevedere il numero di movimenti e la forza necessari per mantenere efficiente il rilascio del farmaco, anche nei casi peggiori in cui il tessuto cicatriziale è molto spesso e denso.
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