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Domenica 12 Ottobre 2008
Usa 2008/Obama, campagna senza precedenti per aumentare affluenza
Usa 2008/Obama, campagna senza precedenti per aumentare affluenza Porta-a-porta necessaria per sconfiggere fattore razziale
Roma, 12 ott. (Apcom) - Per vincere le elezioni, la campagna diBarack Obama sta montando una strategia senza precedentidestinata ad aumentare l'affluenza alle urne: più efficace,secondo il Washington Post, della maxi-operazione che lo strategadi Bush Karl Rove organizzò per far rieleggere il presidenterepubblicano.La strategia si basa in larga parte sui volontari locali chebattono il terreno con i vicini; sulle tattiche di "microtargeting" che servono a identificare gli indipendenti e irepubblicani "malleabili" attraverso ricerche di mercato; e suuna grande attività nelle zone extraurbane e rurali. E' unaorganizzazione necessaria: perché Obama va "venduto" porta aporta, a causa del colore della sua pelle.La strategia di Karl Rove per Bush, pur senza abbandonare latattica degli annunci televisivi, puntò pesantemente sul lavoroporta a porta. La campagna Obama ha usato i ricchissimi fondiaccumulati grazie alle donazioni popolari per aprire oltre 700uffici in una dozzina di Stati contesi, pagando migliaia diorganizzatori e gestendo decine di migliaia di volontari (4,3milioni di dollari nel mese di agosto).Le prossime tre settimane che mancano alle elezioni deciderannose la strategia ha avuto successo al di là delle sue ambizioni.Contattare gli elettori significa parlare con le stesse personepiù volte, ma senza apparire troppo insistenti. Significaaffidarsi ai volontari locali ma per forza di cose anche amigliaia di "fanti" che vengono dall'esterno (e in Ohio peresempio la campagna Kerry scoprì che i locali non amavanosentirsi dire cosa dovevano votare da qualcuno che veniva da unaltro Stato). E i volontari devono essere capaci di perorare lacausa di un candidato che per molti elettori resta unosconosciuto.Internet è stato un utile strumento nella campagna Obama, ma inqueste ultime settimane sarà il lavoro della fanteria sul terrenoad avere impatto. Nulla è lasciato al caso: in ogni quartiere cisono dei "team leader" che controllano gli elettori in un certonumero di seggi, da otto a 12, con l'aiuto di quattro"coordinatori" per team; i membri del team sono decine. Questi"team leader" di quartiere sono stati reclutati da membri pagatidella campagna Obama, hanno partecipato almeno a una seduta diaddestramento, e negli ultimi mesi hanno dedicato parte del lorotempo a registrare nuovi elettori e reclutare volontari perl'ultimo sforzo di questo mese. Ognuno sa esattamente quanti votidovrebbe produrre il suo "territorio".E' una grossa responsabilità per gente che spesso non ha maifatto prima attività elettorale, ma è un modello costruito sullabase delle esperienze delle primarie.Il motivo per cui questa strategia è necessaria, ammette SteveRosenthal (ex direttore politico della maggiore federazionesindale Usa, AFL-CIO), "è, per parlare schietto, il fattorerazziale. E' essenziale avere dei bianchi, della gente che lavorain questi quartieri e ci abita, capaci di dire "Uscite di casa evotate per quest'uomo".Ma tutti questi volontari, da dove arrivano? "Il concetto non èrivoluzionario" dice Jon Carson, direttore nazionale sul campoper Obama. "Tutte le campagna vogliono il porta-a-porta con ivolontari. Ma le due cose che per noi hanno funzionato sonostate, uno, la enorme quantità di gente che voleva esserecoinvolta, e due, la tecnologia che oggi ci facilita le cose": isostenitori possono ricevere comunicazioni via sms e email, epossono iscriversi alle squadre dei volontari anche online. Conil software "Neighbor to neighbor", cioè vicino-a-vicino, che usala campagna, i volontari possono ottenere molto più facilmente diun tempo, online, la lista necessaria per una delle più classicheattività di supporto: fare proselitismo per telefono, da casa. Egrazie a Internet, anche gratis.
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