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Giovedì 30 Ottobre 2008
Usa 2008/ Tutti i possibili incubi della notte elettorale
Usa 2008/ Tutti i possibili incubi della notte elettorale Voto elettronico non lascia traccia su carta in 22 Stati
New York, 30 ott. (Apcom) - A dirlo meglio di tutti è HomerSimpson, nella puntata del cartone animato cult che andrà in ondadomenica prossima, e che è dedicata interamente alle elezionipresidenziali del 4 novembre. Di fronte allo schermo al tatto, inun seggio della fantomatica Springfield, Homer prova a votare peril democratico Barack Obama, ma il computer registra il suo votoper il repubblicano John McCain, non una, ma più volte, prima diinghiottirlo. Il segmento dei Simpsons, diffuso in anticipo suYouTube, è stato visto da milioni di persone ed è diventato unasorta di manifesto degli incubi elettorali nella notte in cui gliamericani sceglieranno il prossimo presidente. Anche perchél'incidente di Homer è accaduto per davvero, in alcuni stati èprevisto il voto anticipato, e potrebbe succedere anche martedìprossimo.I guai in vista sono numerosi, vanno dalle irregolarità nelleoperazioni di voto con il possibile malfunzionamento delle'macchine elettorali' ai problemi legati alle liste, alle codeinterminabili ai seggi. E poi naturalmente ci sono i timori dipiù banali brogli: voti invalidati, elettori che per qualchemotivo saranno respinti dai seggi o se ne andranno perché stufidi aspettare il loro turno, magari sotto la pioggia.La premessa è d'obbligo: negli Stati Uniti non si vota - salvorare eccezioni - con una scheda elettorale e una matitaindelebile, ma con sistemi meccanici o informatici spessobizzarri, modernissimi o gli stessi di decenni fa. E neppure loscrutinio assomiglia a quello cui sono abituati gli italiani: inmolti i casi i voti sono contati dalle stesse macchine o conspeciali scanner ottici. Non ci sono copie in carta del votoespresso e non esiste, in almeno 22 Stati americani, alcunapossibilità di controllare che le operazioni si siano svolte inmaniera legittima. Di più: nove milioni di elettori, inclusiquelli di Florida e Ohio, useranno macchinari introdotti nelmarzo scorso e mai sperimentati. Anche dove il voto è espressocon carta e penna, o dove vengono utilizzati macchinari chetimbrano o bucano le schede premendo pulsanti o muovendo leve, irischi di irregolarità sono concreti.Sembra impossibile, ma la realtà del voto assomigliadrammaticamente a quella di Homer Simpson.Ad esempio in West Virginia, Colorado, Tennessee e Texas dovealcuni elettori hanno premuto sullo schermo al tatto sul nome diun candidato notando che il voto veniva attribuito all'altro. SuYouTube ci sono i filmati che dimostrano questi problemi.I sistemi di voto sono previsti dagli Stati e non sono uniformisull'intero territorio americano. Il 55 per cento degli elettorivoterà con sistemi elettronici a scanner ottici, il sei per centoin più rispetto alle politiche del 2006. Un terzo degli americanisceglie il candidato su un touch screen, che assomiglia a quellodi un bancomat, ma spesso non rilascia la ricevuta. Lo stato diNew York utilizza ancora un sistema meccanico a leve introdottonegli anni Sessanta.I terribili macchinari che bucano le schede quando l'elettorepreme il pulsante relativo al proprio candidato, sono ancora invigore in Idaho: si tratta degli stessi utilizzati in Florida nel2000, nel contestatissimo duello tra George W. Bush e Al Gore,poi deciso dalla Corte Suprema. Solo alcune piccole contee diMaine e Vermont usano le schede di carta e le preferenze espressedagli elettori vengono contate a mano.Dopo lo scandalo della Florida (ci sono le prove di migliaia divoti non contati o attribuiti al candidato sbagliato) il governofederale ha investito milioni di dollari per rinnovare i sistemidi voto in molti stati. Sono state quindi introdotte le nuovemacchine con schermo al tatto. La tecnologia non è garanzia diaccuratezza. I voti vengono registrati su un chip di memoria, nonsu carta e la manomissione è un gioco da ragazzi: Cnn ha filmatoil procedimento simulato da una associazione che si batte pergarantire la regolarità del voto: basta togliere il vecchio chip,sostituirlo con uno nuovo. I 'bancomat' elettorali sono semplicicomputer, in fin dei conti, e quello utilizzato per votare è unsemplice software: basta poco per riprogrammarlo in maniera daaggiungere un 10% di voti a un candidato. Chi mai riuscirebbe adaccorgersene?La Florida insegna inoltre che il voto può essere influenzatoancora prima che i voti siano espressi: è sufficiente che icommissari responsabili dei seggi non consentano di votare adalcuni elettori, per presunte irregolarità nelle listeelettorali. E' vero che il voto è segreto, ma fino a un certopunto poiché gli elettori sono registrati come democratici,repubblicani o indipendenti. E non è un segreto, ad esempio, cheil 95 per cento degli afroamericani voti per Obama e che per ildemocratico votano la stragrande maggioranza degli americani diorigine ispanica, due terzi di quelli che hanno un nome ebraico,quasi tutti i giovani sotto i 25 anni.
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