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Sabato 18 Ottobre 2008
Usa 2008/ Media e elezioni, come funziona lo "endorsement"-scheda
Usa 2008/ Media e elezioni, come funziona lo "endorsement"-scheda Nonostante appoggio a un candidato, cronaca resta indipendente
New York, 18 ott. (Apcom) - Nella pagina degli editoriali delrepubblicano Chicago Tribune, del Los Angeles Times, delWashington Post, sono comparsi lunghi articoli con cui siraccomandava agli elettori di votare per il candidato democraticoalla presidenza Barack Obama il 4 novembre prossimo, preferendoloal repubblicano John McCain. Vale la pena di notare come ilmeccanismo con cui un giornale sceglie di appoggiare un candidatoo l'altro ("endorsement") sia diverso rispetto a quello messo inatto in Italia.In Italia può succedere che il direttore della testata sischieri apertamente con una delle parti, come avvenne per esempionel marzo 2006 quando il direttore del Corriere della Sera, PaoloMieli, scelse di esprimersi a favore di Romano Prodi, parlando anome del suo giornale. Negli Stati Uniti, paese con unatradizione giornalistica che vuole le testate indipendentirispetto alla politica, e la cronaca nettamente divisa dalleopinioni, il direttore di un quotidiano non appoggiapersonalmente uno dei candidati, fatto che minerebbe la suacredibilità e quella della testata nell'immaginario del lettoreamericano.Le opinioni, appunto separate dalla cronaca, sono raccolte nellepagine degli editoriali, ovvero la terzultima e la penultimadella prima sezione di ogni testata. Queste pagine sono curate daredazioni distaccate e ben distinte da quelle che si occupanodelle altre sezioni del giornale. Soprattutto nelle testatemaggiori, vige la consuetudine che un editorialista e un cronistache si occupano dello stesso argomento non comunichino tra loro.Nelle pagine degli editoriali compaiono tre tipi articoli:fondi, editoriali firmati ed editoriali non firmati. I fondi sonoscritti da persone esterne alla testata e non necessariamentegiornalisti (per esempio scrittori, esponenti politici,personalità straniere). In questo caso il direttore decide di"ospitare" la persona in questione perché ritiene che il suoparere, strettamente personale, possa offrire spunti di dibattitoo essere interessante per il lettore.Gli editoriali firmati sono scritti da editorialisti dellatestata, che firmano con il proprio nome, mostrano le variesfaccettature di pensiero del quotidiano e lo rappresentano, manon in assoluto. In sostanza, la posizione espressa in questiarticoli è autorevole, ma solo una di quelle possibili.Sulla colonna di sinistra della prima delle due pagine dieditoriali, impaginata nello stesso modo in tutti i giornali delNordamerica, ci sono gli editoriali non firmati, solitamente treo quattro di una trentina di righe ognuno. Rappresentano laposizione della proprietà del giornale, non dei giornalisti:motivo per cui non è obbligatorio che il resto della testata edegli editorialisti siano allineati con quell'idea.In sintesi, leggendo un editoriale non firmato del Wall StreetJournal si sa che cosa pensa Rupert Murdoch, non ciò che pensanoil direttore o il direttore della pagina degli editoriali.Analogamente leggendo l'editoriale citato del New York Times, sisa che cosa pensa la famiglia Sulzberger, che controlla New YorkTimes Company.
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