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Sabato 27 Settembre 2008
Usa 2008/ Media divisi sul duello tv, nessun chiaro vincitore
Usa 2008/ Media divisi sul duello tv, nessun chiaro vincitore Diverse analisi una sola conclusione: la campagna è rimasta ferma
Roma, 27 set. (Apcom) - Per i pro-Obama la vittoria del senatoredell'Illinois è netta. Per i conservatori è McCain a essersidimostrato come l'unico credibile "commander in chief". Ingenerale, gli analisti politici dei grandi giornali d'Oltreoceanoconcordano invece sul fatto che il "primo duello" televisivo frai due candidati alla Casa Bianca, ieri sera a Oxford inMississippi, non è stato decisivo. Come bene riassume Dan Balzsul Washington Post, "nessuno è emerso come l'ovvio vincitore, senon per i suoi stessi sostenitori"."La missione di McCain era quella di dipingere il rivale comestravagante e privo di esperienza, mentre Obama doveva dimostrareche McCain si sbagliava su questo fronte e che l'avversario erain qualche modo coinvolto negli otto anni di politichefallimentari dell'amministrazione Bush in patria e all'estero -scrive Balz - entrambi sono riusciti nell'impresa (...) e ci sonostati dei buoni momenti, ma davvero pochi di quelli che possonocambiare l'esito di una corsa elettorale".In editoriale, il Post si esprime sulla linea del suocommentatore: "Quelle che sono emerse - rileva il quotidiano -sono soprattutto le differenze nei dossier della sicurezzanazionale e della crisi finanziaria", ma "ognuna delle parti viha potuto ritrovare dei momenti di luce e di successo definitivodel suo candidato", ed è quindi "molto probabile che lacompetizione continui com'è andata avanti finora". Secondo GeraldF. Seib del Wall Street Journal è stata la politica estera che ha"offerto veramente la scena, la tensione e ha fatto emergere lereali differenze". Sull'economia, si sarebbe registrato soltanto"qualche lieve dissapore" e "persino momenti di accordo".E' stato l'Iraq a ridare un'identità precisa ai due contendenti:"McCain ha difeso la guerra, Obama l'ha descritta come un'inutilespargimento di sangue e di risorse economiche". I due candidatisi sono battuti anche sull'Iran e altre questioni di attualitàinternazionale, ritrovando una certa convergenza solo sullarinascita russa, che entrambi hanno descritto come una possibileminaccia per l'Ucraina e una priorità per la futuraamministrazione. Per Seib, "all'improvviso e in modo drammatico,la campagna presidenziale sembra tornata dov'è partita molti mesifa" con i candidati che restano solidi soprattutto su quelli cheerano, già dall'inizio, i loro punti di forza.Anche nell'editoriale, il foglio di Wall Street decreta unsostanziale pareggio, con dei distinguo. Se McCain è sembrato più"a suo agio" sulle risposte di politica estera, valuta il Wsj,Obama "ha segnato più punti sulle questioni interne, dove èriuscito nell'intento di collegare l'avversario repubblicanoall'attuale presidente Bush e alla sua 'filosofia economica'"fallimentare."Non concordiamo con la maggior parte delle sue idee - prosegueil quotidiano finanziario - ma in questa situazione McCaindovrebbe fare molto più che promettere tagli. Gli elettorichiedono una disciplina fiscale, ma sono anche scettici sullapossibilità che chiunque riesca a frenare il Leviatano. Quelloche vogliono sapere è chi dei due ha il piano giusto per unaritrovata prosperità. A McCain serve una risposta migliore allecritiche di Obama sulle sue politiche fiscali e sanitarie, oltrea un argomento convincente da contrapporre alla promessa delcandidato democratico di ridurre le tasse per il 95 percentodegli americani".(Segue)
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