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Sabato 01 Novembre 2008
Usa 2008/ Germania, a Berlino si aspetta futuro multipolare
Usa 2008/ Germania, a Berlino si aspetta futuro multipolare Merkel non si esprime; per questioni di agenda meglio democratico
Berlino, 1 nov. (Apcom) - Se fossero loro a dover votare il 4novembre, i tedeschi, come gran parte degli europei, avrebberogià da tempo incoronato Barack Obama nuovo presidente degli StatiUniti. L'"obamamania" ha infatti contagiato anche i cittadinifederali, come dimostra l'entusiasmo con cui il senatoredell'Illinois venne accolto lo scorso 24 luglio per il suo attesodiscorso al Tiergarten di Berlino.Un appuntamento che ha dominato per giorni le prime pagine dellastampa tedesca e al quale parteciparono oltre 200.000 persone. Apoche centinaia di metri di distanza dal Tiergarten, alBundeskanzleramt, invece, le reazioni al voto di martedì sonomolto più contenute. Fedele alle regole della diplomazia, lacancelliera Angela Merkel non ha fatto trasparire nessuna chiarapreferenza a favore di Obama o del suo sfidante, John McCain."In fondo non gioca un ruolo troppo grande il fatto che alla finesia McCain o Obama il prossimo presidente, perché le conseguenzeper l'Europa saranno simili: l'Europa e la stessa Germaniasaranno richiamate maggiormente ai loro doveri" su scalainternazionale, spiega ad Apcom Josef Braml, esperto di Usa nelthink tank tedesco Dgap (Deutsche Gesellschaft fuer AuswaertigePolitik). "Entrambi all'inizio si dovranno occupare di problemiinterni, soprattutto economici, e per farlo avranno bisogno dimolti soldi, che alla fine mancheranno agli Usa per le missioniinternazionali", prosegue Braml. "Per questo l'America proverà ascaricare molti pesi, ad esempio in Afghanistan o Iraq, sullespalle internazionali".Il che potrebbe creare nuovi motivi di frizione con Berlino, inquanto il prossimo anno la Germania sarà impegnata in campagnaelettorale e "sarà molto difficile per i leader tedeschi spiegarealla popolazione" un eventuale rafforzamento delle missioniall'estero, sia sotto il profilo puramente finanziario chemilitare.Secondo Thomas Bauer, esperto del centro studi Cap (Centrum fuerangewandte Politikforschung) presso l'Università di Monaco diBaviera, proprio questo punto gioca invece, nell'ottica tedesca,a favore di Obama. "Sia Obama che McCain avanzeranno molterichieste all'Europa", chiarisce Bauer. Eppure a distinguere idue candidati è la successione con cui potrebbero affrontare ivari temi. Mentre, afferma l'esperto, col senatore dell'Illinoisc'è la possibilità di mettere in cima all'agenda transatlanticadapprima temi come crisi dei mercati mondiali, energia o difesadell'ambiente e passare poi, in un secondo momento, a questionicome nuove truppe in Afghanistan, McCain "non dovrebbe invececonsentire altra successione di temi che non veda in cimaAfghanistan e Iraq". E "per Merkel la prima soluzione è piùauspicabile".In generale, mentre Braml invita a non personalizzare troppo ildibattito ("non dobbiamo dimenticare che il 4 novembre si votaanche il Congresso, che è come minimo tanto importante quanto ilpresidente", spiega), per Bauer, invece, "le relazioni e glistessi toni tra Merkel ed Obama dovrebbero essere migliori diquelli tra Merkel e McCain". Questo perché McCain difendeposizioni meno multipolari, che lo rendono "un partnerchiaramente più scomodo" per la cancelliera. Al contrario,prosegue Bauer, con Obama la cancelliera avrebbe minoridifficoltà ad affrontare argomenti come difesa dell'ambiente,energia o crisi dei mercati, anche se il senatore afroamericanoappare "meno prevedibile".Proprio il capitolo energetico potrebbe rivelarsi, per Braml, labase per una nuova cooperazione transatlantica: la Germania e gliUsa, spiega l'esperto del Dgap, hanno un "interesse comune nellerinnovabili: l'America effettuerà un cambio di rotta nellapolitica energetica e qui da noi abbiamo le tecnologie utili inquesto settore".In ogni caso, conclude Bauer, "il futuro delle relazioniinternazionali non dipenderà solo da chi sarà il prossimopresidente statunitense, bensì da come l'Europa e specialmenteBerlino, il partner più difficile per gli Usa nella Nato,reagiranno a questo presidente e se Berlino sarà disposta apartecipare nella misura necessaria alla soluzione dei problemiattuali".
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