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Sabato 01 Novembre 2008
Usa 2008/ Francia, Sarkozy ha già votato per Obama
Usa 2008/ Francia, Sarkozy ha già votato per Obama Dominique Moisi: elezione Obama aiuterebbe reintegro nella Nato
Parigi, 1 nov. (Apcom) - Le etichette di destra e sinistra di quae di là dall'oceano non hanno lo stesso valore, un democraticoamericano non è distante da un conservatore francese. E se avincere le elezioni presidenziali negli Stati Uniti fosse BarackObama, uno dei primi a beneficiarne in Europa sarebbe NicolasSarkozy, che ha già chiaramente fatto capire da mesi chi vorrebbealla Casa Bianca."Il presidente francese ha sempre espresso la volonta' diriavvicinare la Francia agli Stati Uniti dopo lo strappo del nofrancese alla guerra in Iraq", spiega ad Apcom Dominique Moisi,specialista delle relazioni transatlantiche all'Istituto francesedelle relazioni internazionali. "Inoltre l'elezione di Obamaaiuterebbe Sarkozy nella sua politica di reintegrazione dellaFrancia nelle istanze direttive militari della Nato".Obama si e' infatti espresso a favore della reintegrazione diParigi nella Nato, pur sostenendo la creazione di una vera difesaeuropea, un'altra priorita' di Sarkozy."Se a essere eletto fosse invece John McCain, il raggiungimentodi questi due obiettivi sarebbe un po' piu' difficile", spiegaMoisi "poiche' il candidato repubblicano rappresenta lacontinuita' dell'amministrazione attuale, e Sarkozy non ha mailegato troppo con George W. Bush".Se fosse eletto Obama inoltre, aggiunge Moisi, "l'immagine degliStati Uniti in Francia cambierebbe, in particolare il vecchioistinto antiamericano, molto radicato nel nostro paese, avrebbepiu' difficolta' a esprimersi nei confronti di un paese guidatoda un presidente nero e carismatico come Obama".Con quest'ultimo poi Sarkozy ha anche diversi punti in comune,spiega Moisi: "come Obama e' figlio di immigrati - seppure diceto medio-alto - e come lui ha fatto campagna sull'idea dicompiere una 'rottura' e un 'cambiamento' rispetto alla politicaprecedente".In politica estera infine l'eventuale elezione di Obama "dovrebbecomportare una maggiore implicazione degli alleati sui dossierpiu' importanti", aggiunge Moisi: "'Cari europei, mi avetesostenuto, ora aiutatemi con dei gesti concreti', dira' Obama aisuoi alleati, chiedendo loro in particolare di rafforzare ildispositivo militare in Afghanistan, di raggiungere una posizionecomune sull'Iran e di contribuire alla soluzione della crisi inMedio Oriente". A ogni modo, conclude il ricercatore, "che vengaeletto Obama o che venga eletto McCain, gli Stati Uniti dovrannoadottare una politica estera multilaterale, poiche'l'unipolarismo dell'era Bush e' tramontato".La preferenza di Sarkozy per Obama, che durante un brevissimopassaggio a Parigi nel luglio scorso e' stato accolto all'Eliseopraticamente con gli onori riservati a un capo di Stato ("E'amico mio!" ebbe a dire in quell'occasione il presidente),riflette la posizione della stragrande maggioranza dei francesi,per i quali incarna il volto preferito degli Stati Uniti.Avversario della politica del presidente uscente George W. Bush,la cui amministrazione e' stata molto critica nei confronti diParigi dopo il no francese alla guerra in Iraq, Obama incarna ilrinnovamento della politica americana e, in un certo senso, ilsuperamento delle differenze e delle diffidenze razziali cheancora pesano in Francia. Non per niente Obama e' estremamentepopolare tra i giovani di origine immigrata delle "banlieue" enei dipartimenti e territori d'Oltremare.Seppure non tutti i francesi condividono l'americanofiliasperticata di Sarkozy, Obama piace perché i cittadini e ipolitici, compresi quelli di destra, si sentono globalmente piu'vicini ai democratici statunitensi che ai repubblicani, inparticolare per quanto riguarda la politica estera e l'approcciomultilaterale alle grandi questioni globali. Un atteggiamento cheera gia' emerso durante la campagna presidenziale americanaprecedente, nella quale la stragrande maggioranza dei politicifrancesi si era espressa a favore del candidato democratico JohnKerry.
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