Usa 2008/ Dibattito armi da fuoco terreno di scontro Obama-McCain

Usa 2008/ Dibattito armi da fuoco terreno di scontro Obama-McCain Questione oscurata da crisi economia, ma rilevante per elettori

Boston, 15 ott. (Ap) - Il dibattito sul diritto degli americania possedere armi da fuoco e sul "gun control", ovvero suiprovvedimenti da prendere per tenere sotto controllo ladiffusione di armi, non ha avuto nel corso della campagnaelettorale il rilievo che aveva avuto nelle passate elezioni,superato dal terremoto che ha sconvolto l'economia e la finanzainternazionale. Nonostante questo, la questione è importante perun'ampia fascia dell'elettorato americano, che sta valutando leposizioni dei due candidati.Il senatore dell'Arizona John McCain, sostenitore del SecondoEmendamento (l'articolo della Costituzione americana che sancisceil diritto dei cittadini di possedere armi da fuoco), si èespresso a favore di maggiori controlli sugli acquisti di armidurante le fiere specializzate e ha appoggiato una legge perlimitare le inserzioni pubblicitarie dei gruppi che sostengono ilporto d'armi. Posizioni sgradite alla National Rifle Association,la potente lobby che rappresenta i possessori di armi, che hacomunque dato il proprio appoggio ufficiale al candidatorepubblicano, quasi scegliendo il male minore visto chel'alternativa sarebbe il senatore dell'Illinois Barack Obama,accusato di minare alla base l'industria delle armi da fuoco.In realtà, questo non è del tutto vero. Il democratico Obama,pur non possedendo un'arma, come del resto non la possiedeMcCain, si è sempre espresso a favore del Secondo Emendamento, maè anche sostenitore di politiche più decise per il "gun control".E i candidati alla vicepresidenza? Il senatore democratico delDelaware Joe Biden è a favore di maggiori controlli, ma possiedetre pistole regolarmente registrate, mentre è assai più lampantela posizione della governatrice dell'Alaska Sarah Palin: ha armida fuoco, è membro della National Rifle Association, va a cacciae non ha mai fatto mistero di essere favorevole alla caccia allupo (per controllare i numeri della popolazione...) da piccoliaerei che volano a bassa quota, una pratica giudicata di dubbiovalore morale dalle associazioni animaliste.

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