Scienza e Tecnologia
Martedì 11 Luglio 2023
Trovato l'orologio che sveglia prima le piante per il caldo
Individuato l'orologio che regola la fioritura delle piante e che le sveglia in anticipo a causa delle temperature più elevate: un effetto negativo del cambiamento climatico che si traduce in meno frutti, meno semi e biomassa ridotta. Lo ha trovato lo studio pubblicato sulla rivista dell'Accademia Nazionale americana delle Scienze, Pnas, guidato dalla Commissione francese per l'energia atomica e le energie alternative, il Centro Nazionale francese per la ricerca scientifica ed il Laboratorio europeo per la luce di sincrotrone a Grenoble.
La scoperta apre la strada anche a una possibile soluzione del problema perchè dimostra che l'orologio della fioritura può essere resettato introducendo nella pianta un gene modificato , in modo da aiutare le colture ad adattarsi alle temperature in aumento.
La chiave dell'orologio delle piante è una proteina chiamata Elf3 , che svolge un ruolo fondamentale nella regolazione dello sviluppo: integra vari segnali ambientali, come luce e temperatura, con altri provenienti dalla pianta stessa, per regolare l'espressione dei geni responsabili dalla fioritura e della crescita.
I ricercatori guidati da Stephanie Hutin del Cea hanno scoperto che, all'aumentare della temperatura, Elf3 subisce un processo chiamato 'separazione di fase': significa che coesistono due fasi liquide diverse della proteina, un po' come quando si uniscono acqua e olio. "Se riuscissimo a resettare questa separazione di fase che avviene in funzione della temperatura, potremmo ritardare la fioritura delle piante che si trovano ad affrontare climi più caldi, permettendo loro di crescere meglio e produrre più frutti e semi", osserva Hutin.
"Pertanto, il prossimo passo sarà aggiungere una forma diversa del gene che porta le istruzioni per la proteina Elf3 e vedere che cosa succede quando coltiviamo le piante a temperature maggiori. Se il nostro modello fosse corretto - conclude la ricercatrice - potremmo fare lo stesso nelle colture in difficoltà a causa della crisi climatica".
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