Scoperte 380 lenti per osservare l'universo

Ci sono 380 specialissime 'lenti d'ingrandimento' cosmiche per osservare l'universo e conoscerne i punti più lontani: le ha scoperte la missione europea Gaia, grazie alla quale si sta componendo la più dettagliata immagine 3D della Via Lattea. Oltre alle lenti gravitazionali, la missione ha scoperto mezzo milione di deboli stelle e1 50mila asteroidi .

Operativa dal 2013 , Gaia ha pubblicato nel 2022 il terzo e ultimo catalogo di informazioni sulla Via Lattea e oggi lo arricchisce con un ulteriore aggiornamento. La missione dell'Agenzia Spaziale Europea, realizzata con importanti contributi da parte Agenzia Spaziale Italiana e dell'Istituto Nazionale di Astrofisica, ha il difficile compito misurare con grande precisione i miliardi di stelle che si trovano nella nostra galassia, organizzandoli in una sorta di mappa tridimensionale.

Il nuovo aggiornamento consiste in un focus sull' ammasso globulare Omega Centauri, una concentrazione di 500mila deboli e giovani stelle molto vicine tra loro e di cui finora si avevano pochi singoli dettagli. "Omega Centauri p otrebbe essere la regione centrale di una galassia ingoiata dalla Via Lattea ", ha detto l'astronoma Antonella Vallenari, dell'Inaf di Padova e fra irresponsabili europei del consorzio che processa e analizza i dati della missione Gaia.
"Con queste osservazioni - ha aggiunto Vallenari - abbiamo superato le aspettative per Gaia, utilizzando per scopi scientifici una modalità speciale pensata per verificare il funzionamento degli strumenti a bordo del satellite".



Ai dati su Omega Centauri si aggiungono anche quelli sulle orbite di più di 150mila asteroidi nel Sistema solare e l'identificazione di oltre 380 potenziali lenti gravitazionali, punti molti particolari e ricercati dagli astronomi che, come degli spioncini in una porta, permettono di farci vedere scorci di universo lontanissimo. "Questi nuovi dati - ha aggiunto Gianluca Polenta, responsabile dell'Asi Space Science Data Center - sono un assaggio di quello che sarà il contenuto della prossima, quarta, release dei dati Gaia prevista non prima della fine del 2025".

L’Italia gioca un ruolo importante nella missione Gaia anche negli strumenti a bordo del satellite, realizzati da Leonardo e Thales Alenia Space (Thales-Leonardo) e nell’analisi dai dati, partecipando al consorzio paneuropeo Data Processing and Analysis, che si occupa di elaborare e analizzare i dati raccolti dal satellite e trasformarli in un catalogo a disposizione dell’intera comunità astronomica mondiale. L’Inaf vede coinvolte nel consorzio Dpac le sue sedi di Bologna, Catania, Milano, Firenze, Napoli, Padova, Roma, Teramo e Torino. In quest’ultima città si trovano il management nazionale della missione e, presso la società Altec, uno dei sei centri di elaborazione dati della missione Gaia. L’Asi finanzia queste attività e supporta quelle sulla validazione e allo sfruttamento scientifico dei dati rilasciati presso il suo Space Science Data Center.

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