150 studenti, 11 gruppi afferenti a 7 dipartimenti differenti ed un unico obiettivo: lanciare il miglior razzo-sonda possibile. Ogni anno i ragazzi e le ragazze del progetto Skyward del Politecnico di Milano rinnovano la propria personale sfida con lo spazio, partecipando ad una vera e propria gara internazionale di missilistica che si svolge ad ottobre in Portogallo.
Le date dell’ European Rocketry Challenge 2025 non sono ancora state annunciate, ma lo Skyward Experimental Rocketry, la squadra del PoliMi è già al lavoro sul prossimo razzo con cui partecipare. Quando arriveranno in Portogallo, infatti, il team lo farà da campione in carica, con tutta l’intenzione di riconfermarsi.
Ma in palio non c’è solo questo. La prima volta che ho parlato con Virginia Porro, giovane ingegnera gestionale che per cinque anni è stata presidente dell’associazione Skyward, ha detto una frase che non ho più dimenticato: «Non c’è nulla di così bello come lanciare un razzo». Sarebbe forse troppo facile parlare di entusiasmo, ma è la cosa più corretta da fare. Non c’è altro possibile motivo per cui decine di ragazzi e ragazze scelgano, oltre all’impegno universitario, di mettersi a disegnare le parti motoristiche, aerodinamiche, propulsive, elettroniche di un piccolo missile.
Ancora di più, occorre capire chi e come realizzerà i pezzi necessari e se non si potranno costruire in università servirà trovare e contattare qualcuno che lo faccia, spiegargli tutto e dirgli che non ci sono fondi. «Ogni anno collaboriamo con circa 67 aziende lombarde per la costruzione di un singolo razzo - racconta Virginia Porro. - Per un’azienda è una donazione. Noi li contattiamo, gli spieghiamo il progetto e all’inizio sono sempre sconvolti perché non si tratta di imprese dell’industria aerospaziale, spesso fanno tutt’altro, per lo più sono aziende meccaniche». Eppure, l’entusiasmo che pervade i membri di Skyward è capace di contagiare anche i piccoli imprenditori a cui si rivolge, tanto che una volta entrati nel progetto, rinnovano regolarmente la loro disponibilità per il missile successivo.
Cosa è successo nel 2024?
Lo scorso ottobre Skyward Experimental Rocketry ha conquistato per la seconda volta il titolo di campione d’Europa alla European Rocketry Challenge 2024 con un missile chiamato Lyra. Lo aveva già fatto nel 2022, mentre nel 2023 il loro razzo ha avuto una perdita di pressione nel serbatoio dell’ossidante e non è partito.
Qui il video disponibile su Youtube che racconta l’esperienza
Lyra è stato il quarto razzo del «Programma Costellazioni», il programma Skyward di razzi da competizione nato nel 2021, con il chiaro obiettivo di partecipare alla competizione EuRoC 2024 nella categoria 3 km ibrido. Una volta raggiunta l’altezza entrano in azione i due sistemi di recupero a doppio stadio: il corpo del razzo è portato a terra utilizzando un paracadute cruciforme, mentre il vano superiore è recuperato tramite una vela guidata, che gli consente atterrare in sicurezza e in un punto prestabilito.
Come si svolge la gara?
La competizione è suddivisa in 6 categorie che variano a seconda dell’obiettivo di altitudine (3 km, 9 km) e del tipo di propulsione utilizzata (solido, ibrido, liquido). Vengono valutati diversi aspetti del lavoro del team: documentazione tecnica, lavoro di squadra e sportività, implementazione del design e performance di volo, che valuta sia la precisione nel raggiungimento dell’obiettivo di altitudine che le condizioni di recupero del razzo.
Infine, l’EuRoC Award viene assegnato al team che si posiziona al primo posto della classifica generale e che dimostra eccellenza in tutti gli aspetti della competizione.
La squadra di Skyward nel 2022 ha vinto con Pyxis, un razzo a propulsione solida, mentre Lyra - il campione 2024 - è a propulsione ibrida.
Orion è il razzo 2025
«In questo momento abbiamo finito il design» racconta Matteo Juvara che nel team è il responsabile della logistica. La fase di design si è conclusa con una riunione collettiva poco prima di Natale che si svolge così: ogni responsabile presenta la sua sezione di competenza, spiega quali scelte sono state fatte e come si è arrivati all’elaborazione finale del progetto; successivamente gli altri provano ad «attaccarlo» per trovare eventuali errori o proporre soluzioni più efficienti. «Ciò che resta dopo questo incontro è ciò che effettivamente andremo a costruire - spiega Juvara, che aggiunge - sarà la fase più lunga questa perché per noi, che siamo tutti studenti, coincide anche con la sessione di esami di inizio anno». Dopo essere state realizzate, tra aprile e maggio, le singole parti saranno testate prima di essere assemblate per l’unico test di lancio effettivo da fare in Italia, a Roccaraso in Abruzzo, prima della partenza per il Portogallo.
Tra le aziende bergamasche che contribuiscono al progetto: Persico, GFM, Officina Cannarozzi, Omv, Milani Mec, Lamiflex, Algra, Inox Riva.