Per il telescopio Euclid problemi a un sensore stellare

Battuta d'arresto per la messa in servizio del nuovo telescopio spaziale europeo Euclid: il 'detective' dell'universo oscuro lanciato meno di due mesi fa dall'Agenzia Spaziale Europea ha infatti difficoltà a mantenere lo 'sguardo' fermo, per colpa di un problema intermittente al sensore di guida fine che fornisce le informazioni necessarie a mantenere il puntamento. Lo rende noto l'Esa.

Per cercare una soluzione, i responsabili della missione hanno dovuto interrompere la fase di verifica delle prestazioni (performance verification) avviata nella seconda metà d’agosto e hanno riportato il telescopio in modalità di avviamento (commissioning).

Il sensore di guida fine (Fgs), progettato ad hoc per Euclid, è composto da sensori ottici che fotografano il cielo ai lati del campo visivo dello strumento visibile (Vis). Grazie a un vastissimo catalogo di stelle (48 file derivati dal database d’altissima precisione prodotto dalla missione Gaia, per un totale di oltre 100 Gb), l'Fgs è in grado di riconoscere almeno tre stelle 'note' in qualunque direzione Euclid stia osservando, in modo da sapere esattamente quale porzione di universo sta guardando. Queste informazioni vengono poi usate dal sistema del telescopio che controlla l’orientamento e il movimento orbitale, il cosiddetto Attitude and Orbit Control System (Aocs), per puntare Euclid e mantenere l’inquadratura immobile per il tempo richiesto.

Il problema al sensore Fgs è intermittente, spiega l'Esa, ma si presenta con una frequenza sufficiente a destare attenzione. Per tentare di risolverlo nel modo più rapido ed efficace, i responsabili della missione hanno deciso di sospendere la Performance verification, così da poter sviluppare e collaudare alcuni aggiornamenti al software di bordo che si spera possano essere risolutivi.

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