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Lunedì 10 Novembre 2008
Obama/ Faccia a faccia con Bush, due Presidenti agli antipodi
Obama/ Faccia a faccia con Bush, due Presidenti agli antipodi Sguardo al futuro, ma pesano passate dichiarazioni
Roma, 10 nov. (Apcom) - Il faccia a faccia tra George W. Bush eBarack Obama all'Ufficio Ovale della Casa Bianca rappresenta daun lato il passaggio di consegne, uno sguardo al futuro: ma apesare sull'odierno incontro fra i due Presidenti, l'uscente el'eletto, sarà anche il peso del passato visto che nessuno deidue dirigenti - agli antipodi dello spettro politico - si èmostrato tenero nei confronti dell'altro.Come ricorda il New York Times, nei due anni di campagnaelettorale Obama è stato solito associare il nome "Bush" algiudizio "politiche fallimentari", senza contare che nel suolibro "Il coraggio della speranza" appare una descrizione nontroppo lusinghiera di una colazione offerta dal presidente ainuovi Senatori dopo le elezioni del 2004."Lo sguardo del Presidente divenne fisso; la sua voce assunse iltono rapido e agitato di chi non è né abituato né tollerante diun'interruzione; la sua affabilità venne rimpiazzata da unacertezza quasi messianica. Guardando i miei colleghi Repubblicanipendere dalle sue labbra, mi tornò in mente il pericolosoisolamento al quale può portare il potere", scrive Obama, chericorda anche un ricevimento del 2005 nel quale Bush gli auguròun brillante futuro - dopo avergli offerto un po' di saponeliquido per pulirsi le mani.Bush da parte sua ha ovviamente appoggiato il compagno di partitoJohn McCain (il quale, a dir la verità, ha fatto il possibile perprendere le distanze dalla Casa Bianca) e ha espresso -privatamente - la sua preferenza per Hillary Clinton, ritenuta"più esperta e preparata per la Presidenza"; inoltre l'incontroarriva insolitamente presto, a meno di una settimana dal voto, ele emozioni potrebbero ancora essere fin troppo vive.Sta di fatto che Bush ha l'occasione di lasciare l'immagine di unPresidente cortese nella sconfitta (personale, visto che la suapolitica è stata uno degli argomenti principali della campagna),un'occasione che in passato non tutti gli inquilini della CasaBianca hanno saputo cogliere.Bill Clinton - che pure si comportò in modo amichevole - feceaspettare il sempre puntuale George W. per dieci minuti e alcolloquio assistette anche un assai meno allegro VicepresidenteAl Gore, il candidato sconfitto in un voto che i Democraticiscelsero di accettare anche quando un riconteggio sarebbe statopiù che giustificato.Jimmy Carter ricevette Ronald Reagan e uscì dal colloquioperplesso dall'atteggiamento del suo successore, che a un certopunto iniziò a fare domande solo vagamente legate agli argomentiin discussione: né venne accettata l'offerta di condividere ogniinformazione riguardo alla crisi degli ostaggi americani in Iran,dando l'impressione che la nuova Amministrazione volesse evitarequalsiasi responsabilità prima dell'insediamento.Un parallelo calzante per quel che riguarda la principale crisiodierna, quella finanziaria: Bush ha invitato Obama ad assistereal vertice del G20 di Washington ma da parte Democratica èarrivato un rifiuto; va ricordato che Obama difende un pacchettodi misure pe stimolare la ripresa economica, idea alla qualel'Amministrazione uscente è poco favorevole: curiosamente, i duesi sono ritrovati invece dalla stessa parte (e contro McCain) inoccasione del varo del piano di salvataggio delle banche.
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