Scienza e Tecnologia
Giovedì 25 Gennaio 2024
Nel cervello il meccanismo che insegna a stare alla larga dai bulli
Dopo essere stati attaccati o aver perso un combattimento, gli animali sconfitti fuggono da quelli che li hanno feriti per settimane, un comportamento detto di “ritirata” che risulta influenzato da un'area dell'ipotalamo, quella parte del cervello che controlla la fame, il sonno e i livelli di molti ormoni. Il meccanismo è stato individuato dalla ricerca coordinata dall'Istituto medico Langone dell'Università di New York e pubblicata sulla rivista Nature. Viste le somiglianze tra cervello di topi ed esseri umani, la scoperta potrebbe portare a nuovi trattamenti per disturbi come autismo, ansia e disturbo da deficit di attenzione e iperattività .
I ricercatori guidati da Takuya Osakada hanno osservato come il dolore durante un combattimento, causato ad esempio da un morso, innesca il rilascio di ossitocina, il cosiddetto ”ormone dell'amore”. In questo caso, il suo ruolo è ben diverso, perché' costituisce un segnale di pericolo che lega il dolore all'odore dell'avversario: in questo modo, la prossima volta che il ”bullo” si avvicina, il suo odore spinge la vittima a stare alla larga.
«I nostri risultati forniscono nuove informazioni su come l'ossitocina all'interno dell'ipotalamo guida l'apprendimento da esperienze sociali traumatiche - spiega Osakada -. Mentre l'ormone è spesso associato a comportamenti positivi come l'accudimento - aggiunge il ricercatore -, il nostro studio evidenzia il suo ruolo chiave anche nel conflitto sociale».
Il cervello degli esseri umani non è esattamente uguale a quello dei topi, ma ricerche precedenti hanno gia' dimostrato simili comportamenti di ”ritirata” in seguito alla sconfitta sociale in molte specie, uomo compreso. Ad esempio, nei bambini l'esperienza del bullismo èstata collegata ad un aumento dell'isolamento sociale e delle assenze scolastiche.
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