Mediobanca, la transizione energetica spinge gli investimenti

(ANSA) - MILANO, 26 SET - Investimenti in crescita per le aziende italiane grazie alla transizione energetica. E' quanto emerge dall'edizione 2024 dei 'Dati Cumulativi' dell'Area Studi di Mediobanca su 1.900 aziende medio-grandi italiane, cresciuti del 4,3% sul 2022. Una dinamica che ha interessato soprattutto il comparto pubblico (+19,5%), mentre il privato ha ridotto i propri investimenti del 3,1%.

Stabile la manifattura (+0,2%), in forte calo invece il terziario (-6,3%), che ha pesato sull'andamento dei gruppi a controllo estero (-7,4%).

Nel pubblico gli investimenti si sono concentrati sullo sviluppo delle fonti energetiche rinnovabili, sull'ammodernamento e la digitalizzazione delle reti con finalità di elettrificazione e decarbonizzazione dei consumi e dell'installazione delle infrastrutture per la mobilità elettrica.

Secondo l'Area Studi di Mediobanca, la spinta impressa agli investimenti materiali dal comparto pubblico è evidente anche in rapporto al flusso di cassa. Nel 2023 la loro incidenza è stata 74,9%, dopo essere già salita al 60,2% nel 2022, rispetto al 46,9% medio del periodo 2015-2021. Nel privato invece la quota di cassa assorbita dagli investimenti nel 2023 si è fermata al 44,8%, contro il 53,1% medio del 2015-2021. Nella manifattura il dato è pari al 38,2% nel 2023, circa 8 punti sotto la media tra il 2025 e il 2021.

"Al netto della componente legata alle energie rinnovabili - conclude l'Area Studi di Mediobanca - la campagna investimenti del 2023 appare quindi all'insegna di una prudenza indotta dall'incertezza prospettica del contesto e dal livello dei tassi d'interesse. Il pur generoso cash-flow (flusso di cassa, ndr) non è stato in grado di contrastare la generale instabilità".

(ANSA).

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