Iraq/ Talabani: Obama 'cauto' su un eventuale ritiro da Iraq

Iraq/ Talabani: Obama 'cauto' su un eventuale ritiro da Iraq "Vuole concordare forze Usa per combattere il terrorismo"

Roma, 30 set. (Apcom) - Il candidato democratico per lepresidenziale Usa, Barak Obama sarebbe "cauto" circa il ritirodelle truppe Usa dall'Iraq. A rivelarlo alla stampa araba è statoil presidente iracheno Jalal Talabani che lo ha incontrato direcente durante la sua ultima visita a New York per parteciparealla riunione dell'Assemblea generale dell'Onu, la settimanascorsa.Smentendo le notizie che davano Obama come "contrario" allafirma del trattato strategico Usa-Iraq (che secondo Baghdadprevederebbe il ritiro delle truppe Usa dal Paese entro il 2011),Talabani, in una intervista pubblicata oggi dal quotidianopanarabo al Hayat ha detto che "il Signor Obama non ha affattoaffrontato l'argomento, ma ci ha spiegato la sua politica inmerito dicendo che vuole andare cauto sulla questione del ritirodelle truppe Usa". Talabani ha precisato che il candidatodemocratico "vuole prima sentire i comandi militari sul campo enel contempo cerca di comprendere la parte irachena in materia".Secondo Talabani, Obama ha il "desiderio" di concordare conBaghdad "la permanenza di due forze: una per combattere ilterrorismo e l'altra per addestrare l'esercito iracheno".Il 21 luglio scorso, Obama sbarcò a Baghdad nel corso della suatournée all'estero per dimostrare la sua competenza in materia dipolitica estera. Il senatore dell'Illinois aveva varato la suacampagna elettorale insistendo sulla necessità di un ritiroprogrammato dall'Iraq. Alla vigilia dell'arrivoIn una intervistapubblicata online dal sito del settimanale tedesco Der Spiegel,il premier iracheno Nouri al Maliki aveva approvato proprio ilpiano di ritiro delle truppe statunitensi proposto da Obama, chein 16 mesi vedrebbe il rientro in patria di tutti i soldati.L'Iraq in queste fasi delicate della campagna elettorale per ilcandidato democratico resta un problema di strategia. La tatticadel "surge" adottata negli ultimi mesi dal generale Petraeus nonha fatto diventare l'Iraq un paese tranquillo ma ha certamentemigliorato le condizioni della sicurezza: diminuzione degliattentati, maggiore serenità per le strade. Di questi successimolto si è parlato sui media americani. Aver stabilito un ritiroa tappe con scadenze precise da un punto di vista elettoralesembrava una mossa intelligente parecchi mesi fa; oggi èconsigliabile maggiore cautela.

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