Scienza e Tecnologia
Venerdì 19 Luglio 2024
Il confine tra veglia e sonno è più sfumato del previsto
Il confine tra veglia e sonno nel cervello potrebbe essere più sfumato del previsto : singoli neuroni possono indulgere in micro-pisolini della durata di pochi millisecondi anche quando il resto del cervello è sveglio , un comportamento finora passato inosservato. La scoperta si deve allo studio pubblicato sulla rivista Nature Neuroscience e condotto dall’Università della California a Santa Cruz e dalla Washington University a Saint Louis.
I ricercatori hanno osservato il cervello dei topi grazie ad elettrodi impiantati in 10 regioni diverse, scoprendo microscopici sfarfallii nell’attività dei neuroni della durata variabile da 10 a 100 millisecondi , e la stessa cosa potrebbe avvenire nel cervello umano.
È noto che alcuni animali, come delfini , foche e uccelli , possono far riposare metà del loro cervello lasciando attiva l’altra metà , a volte dormendo letteralmente con un occhio aperto per non farsi prendere alla sprovvista dai predatori. Anche gli esseri umani possono mostrare per brevi periodi schemi di sonno asimmetrici , ma in maniera molto meno marcata. Partendo da queste osservazioni, i ricercatori, guidati da David Parks dell’Università della California e Aidan Schneider della Washington University, hanno studiato nove topi, per cercare di capire se la distinzione tra veglia e sonno fosse più labile di quanto ipotizzato finora.
Analizzando i dati raccolti con un metodo basato sull’Intelligenza Artificiale, gli autori dello studio sono riusciti a identificare i micro-sonnellini dei neuroni, e hanno anche osservato che questi brevissimi blackout coincidevano con quelle frazioni di secondo in cui gli animali smettevano di muoversi . “Abbiamo potuto osservare i singoli istanti in cui questi neuroni si riattivavano – commenta Schneider – ed era abbastanza chiaro che stessero passando ad uno stato diverso da quello in cui si trovavano subito prima”.
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