Ogni vita un racconto / Bergamo Città
Mercoledì 10 Aprile 2024
I parroci che restavano nelle parrocchie oltre cinquant’anni, le domestiche fedeli e l’Azione cattolica degli anni Sessanta
Un brivido di rimpianto e insieme un messaggio di fede viene dalla rassegna rapida delle necrologie di sacerdoti, religiosi e religiose della diocesi bergamasca negli anni Sessanta. Nomi che riaffiorano dalla memoria e tanto hanno da dire anche a chi, come me, si è trovato al loro posto godendo dei frutti del loro impegno.
Sono gli anni del Vaticano II. Anche se per la verità non si riscontrano segni visibili nei testi stampati. Il decennio si concluderà con le prime accese contestazioni che toccheranno anche le istituzioni ecclesiali. Ma il linguaggio ricalca sempre lo stile della “mesta cerimonia” e del “bacio del Signore”. Ancora: «Sorretta dagli Angeli ha raggiunto, nel gaudio dei giusti, i fratelli…».
Bergamo è scossa dall’improvvisa morte del giovane vescovo mons. Giuseppe Piazzi (5 agosto 1963) mentre percorreva un sentiero di Engelberg (Svizzera) presso l’abbazia benedettina. Sono anche gli anni della scomparsa dell’arcivescovo mons. Giacomo Testa a Cenate Sotto (29 settembre 1962), già segretario di mons. Roncalli in Turchia; mons. Giuseppe Maggi, vescovo missionario in Cina, deceduto a Sforzatica S. Andrea il 17 agosto 1963; mons Pietro Sigismondi di Villa d’Almé, Segretario della Congregazione De Propaganda Fide, il 26 maggio 1967; mons. Cesario Minali di Colognola, il 13 giugno 1969; mons. Giangrisostomo Luigi Marinoni di Clusone il 5 agosto 1970; il cardinale Gustavo Testa il 28 febbraio 1969.
Nascono i Consigli pastorali e il ruolo attivo dei laici
Intanto il nuovo vescovo mons. Clemente Gaddi muoveva i primi passi per applicare le indicazioni del Concilio. A livello istituzionale fanno la loro comparsa i Consigli Pastorali e le Zone Pastorali. Ma nelle partecipazioni al lutto è presente sempre l’Azione Cattolica e i suoi rami di apostolato.
Scompaiono figure rilevanti di parroci. Alcuni nomi: Angelo Pedrinelli di Carvico, Pietro Gamba di Albino, Emilio Mazza di Gorle, Piermauro Valoti di Chiuduno, Davide Azzola di Leffe, Giacomo Bergamini di Verdello, Giovanni Battista Astori di Boccaleone, Emilio Peracchi di Martinengo, Pietro Colombo di S. Alessandro in Colonna, Andrea Bertocchi di Urgnano, Lorenzo Dossi di S. Pellegrino, Giacomo Moretti di Spirano, Pietro Bonassi e Giuseppe Carminati di Sarnico, Mariano Spada di Clusone, Giovanni Brozzoni di Peia, Giovanni Mutti di Calolzio, Guglielmo Carozzi di Seriate, Giuseppe Cavagna di Pignolo e Paolo Rudelli di Gorlago.
I “parroci-re” che governavano (e servivano) le parrocchie per decenni
Curioso notare gli anni di durata del ministero di alcuni sacerdoti: don Angelo Fenaroli per 54 anni parroco di Mariano di Dalmine; mons. Guglielmo Carozzi per 50 anni prevosto di Seriate; don Giovanni Gambirasio per 47 anni parroco di Carobbio degli Angeli; don Santo Bonomi per 44 anni parroco di Medolago; don Giovanni Persico parroco di Ambriola per 42 anni; don Alcibiade Calderoli per 41 anni parroco di Ascensione; don Stefano Palla per 38 anni parroco di Averara; don Paolo Rudelli per 38 anni prevosto di Gorlago; don Olivo Carrara per 34 anni parroco di Paladina.
Impegnati in altri campi del ministero morirono in quegli anni mons. Giovanni Merisio, già rettore del Collegio di Celana; don Giuseppe Rota direttore del Patronato di Clusone; mons. Luigi Sonzogni, già rettore dei Seminari di Bergamo e Clusone.
Non mancarono sacerdoti vittime di incidenti stradali
Il 13 settembre 1962 moriva per incidente stradale don Angelo Sangaletti di Cologno al Serio «in viaggio per partecipare al pellegrinaggio dei Sacerdoti al Santuario di Caravaggio». Il 18 maggio 1963 don Romolo Marino, prevosto di Calusco d’Adda, moriva insieme con quattro parrocchiani «per gravissimo incidente automobilistico nei pressi della sua chiesa».
Il 13 dicembre 1964, mentre rientrava da Bergamo in moto con i doni di S. Lucia per i suoi ragazzi di Sedrina, urtava contro un camion don Franco Bronzino di 26 anni, di Osio Sopra.
Il 1 agosto 1967 periva durante un’escursione in montagna don Giacomo Poli, già segretario del vescovo Piazzi. Il 3 marzo era la volta del prevosto di San Giovanni Bianco mons. Luigi Gualandris col curato don Pietro Carminati e la domestica Maria Rosa, periti sull’autostrada a Tortona.
Le “domestiche”, chiamate anche “serve” dai parrocchiani, che si prendevano cura dei parroci
Non si possono trascurare esempi di dedizione da parte delle collaboratrici familiari, allora chiamate “domestiche” (o più popolarmente “serve”), che amavano qualificarsi con semplicità fedeli, fedelissime, affezionate.
Nella necrologia di don Francesco Astori è scritto: «Un particolarissimo ringraziamento al buon Don Rocco Astori, che con squisita pietà filiale lo accolse negli ultimi tre anni di riposo, in un ambiente della parrocchia di Fuipiano al Brembo, approntato con signorile eleganza e con affettuoso calore».
Di don Emilio Peracchi si annota che «è morto repentinamente…mentre era raccolto nella preghiera e nella meditazione degli Esercizi Spirituali». Nel caso di mons. Guglielmo Carozzi si esprime «(gratitudine) …alle buone donne che notte e giorno vissero per due anni circa al fianco del loro Arciprete prodigandosi con fatiche e sacrifici che solo il Signore conosce a saprà ricompensare».
E poi religiosi e suore (una anche medaglia d’argento al valor militare per la guerra del 1915-18)
Numerose le necrologie per religiosi e religiose di quegli anni. Ne ricordiamo solo alcuni. I superiori generali Lodovico Longari sacramentino; Augusto Lombardi del PIME; Padre Imerio da Castellanza, cappuccino; padre Ermenegildo Cortelezzi, somasco, per 50 anni custode del Santuario della Valletta.
Delle religiose ricorderemo: Madre Elisa Grisa, ex Superiora Generale delle Suore Sacramentine; Madre Innocente Mazza e Madre Dositea Bottani, Superiore Generali delle Orsoline di Gandino; Suor Aristea Adelaide Pedrini, medaglia d’oro della città di Udine, medaglia d’argento al valor militare guerra 1915-1918; Madre M. Elisa Savoldi, Superiore Generale delle Suore Sacramentine; Madre Ignazia Carissoni e Madre Angelica Papetti, ex Superiore Generali della S. Famiglia di Comonte; Madre Carla Troenzi, già Superiora Generale delle Pie Madri della Nigrizia.
Annoteremo infine come l’esergo che spesso compare in alto a destra è normalmente in latino ed è attinto alla Bibbia o alla liturgia funebre.
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