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I parchi urbani non devono vivere solo d’estate

Articolo. Con l’estate che volge al termine, oltre alla nostalgia del mare, cresce la malinconia mentre balliamo sotto il palco degli ultimi concerti con una birra in mano. Tuttavia i parchi non scompaiono. Ecco alcune riflessioni su come progettarli e tenerli in vita durante il resto dell’anno

Lettura 4 min.
Estate al Parco della Trucca (Bedolis)

Con le sue antiche mura e le sue strade acciottolate, Bergamo è una città affascinante. Ma è d’estate, quando il sole riscalda la terra e il canto degli uccelli riecheggia tra gli alberi, che i parchi si trasformano in veri e propri paradisi, vivaci sia di giorno che di notte. Pensiamo al Parco dei Colli, un gioiello incastonato tra le colline, oppure al Parco Suardi, un luogo di incontro per tutte le generazioni, al Parco Goisis ed Edoné, al Parco della Trucca o al Parco Turani a Redona, che ci trasporta in Giappone ogni primavera con l’Hanami dei prunus in fiore.

Progettare un parco pubblico significa creare uno spazio che rimanga vivo tutto l’anno, un luogo dove natura, cultura, economia e socialità possano intrecciarsi armoniosamente. In questo viaggio esplorativo vedremo come, secondo noi, i parchi dovrebbero essere progettati per accogliere diverse funzioni in ogni stagione.

Una visione olistica

Un parco deve essere concepito come un organismo vivente, capace di adattarsi e offrire esperienze uniche in ogni stagione. La progettazione dovrebbe prevedere spazi multifunzionali, utilizzabili in modi diversi a seconda del periodo dell’anno. Aree verdi che ospitano concerti estivi possono diventare piste di pattinaggio in inverno, mentre gli orti urbani, che offrono frutta e verdura fresca in primavera ed estate, possono trasformarsi in luoghi didattici durante i mesi più freddi. I parchi dovrebbero essere spazi in cui l’economia locale possa prosperare, con mercati agricoli, fiere artigianali e caffè temporanei che animano l’area, offrendo anche opportunità di lavoro e crescita economica per la comunità.

È fondamentale progettare luoghi piacevoli, poiché la componente emotiva è essenziale per superare lo stereotipo dei parchi come luoghi di degrado. Anche se le dimensioni di questi spazi sono ben lontane da quelle di un monolocale, crediamo che ogni parco debba avere una funzione chiara, espressa al meglio attraverso una combinazione di elementi antropici e naturali. Qualche esempio? Giochi per bambini che siano sicuri ma anche sorprendentemente divertenti, pavimentazioni agevoli per le carrozzine ma colorate, ideali per scattare selfie estivi con le Crocs, panchine comode ma anche di design, in grado di trasformare le zone più isolate in gallerie d’arte a cielo aperto. Le fioriture devono essere accompagnate da alberi che offrano ombra, abbracciando i visitatori senza isolarli.

La componente botanica

I parchi non sono solo per gli esseri umani, ma anche per la flora che vi abita, dalle imponenti sequoie ai cavoli ornamentali. Essenziale in un parco è che ci sia una selezione botanica accurata, basata sullo studio del clima, del territorio e delle specie autoctone ed esotiche che possono convivere pacificamente. Noi giardinieri planetari, citando Gilles Clement, svolgiamo un ruolo fondamentale di guardiani di questi spazi complessi che rompono la dicotomia naturale – artificiale.

Esiste poi un aspetto più artistico nella botanica, legato ai colori di fiori, foglie e frutti, e al gioco di luci e ombre. Gertrude Jekyll, giardiniera inglese dell’Ottocento, sviluppò una filosofia del colore nei giardini: i fiori rosa non creano necessariamente un giardino rosa, ma le combinazioni cromatiche, come il rosso e il bianco, possono evocare questa impressione. La percezione, come insegnano gli impressionisti, è centrale.

Un parco deve essere accattivante tutto l’anno, non solo durante la bella stagione. La scelta della vegetazione deve considerare non solo i colori, ma anche i profumi e le scenografie create dagli agenti atmosferici, proprio come in un teatro. Le graminacee che ondeggiano al vento, la pioggia che crea piccoli laghi temporanei e il sole che filtra attraverso le foglie, creando un caleidoscopio naturale, sono esempi di questa magia.

Dal progetto alla realizzazione

La creazione di un parco richiede una pianificazione accurata e una realizzazione attenta. Ogni fase, dalla progettazione alla costruzione, deve essere gestita con cura per garantire un risultato che rispecchi la visione iniziale. La bellezza di un parco dipende dalla sua manutenzione costante: cura delle piante, pulizia degli spazi e riparazione delle infrastrutture sono essenziali per mantenerlo accogliente e funzionale.

Coinvolgere i cittadini nella gestione del parco può rafforzare il senso di appartenenza e responsabilità. Volontariato, eventi comunitari e programmi educativi sono strumenti preziosi per coinvolgere la comunità. Valutare continuamente le prestazioni del parco attraverso feedback dei visitatori e strumenti di monitoraggio può aiutare a identificare aree di miglioramento, essenziali per il progresso continuo. Un parco deve essere in grado di evolversi e adattarsi alle nuove esigenze della comunità e alle sfide ambientali. Innovazioni e aggiornamenti regolari sono cruciali per mantenerlo rilevante e vivibile.

Alcuni esempi virtuosi dal mondo

Cominciamo con il Magneten Sensory Garden di MASU Planning a Copenaghen. Questo giardino, situato nei pressi di un ospedale, offre una varietà di esperienze sensoriali che possono essere utilizzate nel trattamento di diverse patologie. Si tratta di uno spazio che porta felicità e gioia nella vita quotidiana dei suoi utenti.

Il progetto del The Soul of Nørrebro di SLA - Stig L. Andersson a Copenaghen si concentra invece sul rinnovamento e sull’adattamento climatico del Parco Hans Tavsens e di Korsgade. È un esempio chiaro di come le città possano affrontare i nubifragi nei quartieri densamente popolati del centro, aggiungendo valori sociali, culturali e naturali unici per migliorare la qualità della vita dei residenti. La proposta utilizza soluzioni di adattamento climatico basate sulla natura per creare nuovi ecosistemi idrologici, biologici e sociali.

Eccoci al Vårbergstoppen di LAND a Stoccolma. Vårbergstoppen è una delle colline artificiali di Stoccolma e una popolare area ricreativa situata a Vårberg, Skärholmen. Con la crescita della città, questa zona è destinata a diventare un parco di grande importanza. LAND ha progettato il nuovo parco giochi, situato presso il nuovo ingresso centrale del parco. Il design si ispira a due temi legati al paesaggio esistente: l’Avventura e il Bosco delle Fiabe. Attraverso metodi di dialogo, LAND ha raccolto idee direttamente dagli utenti, in particolare dai bambini che frequentano il parco.

Infine, il Jardin des Joyeux di Wagon Landscaping a Parigi. Questo giardino temporaneo, realizzato nel 2016 in un’area di parcheggio nel cuore della città-giardino di Maladrerie, ad Aubervilliers (periferia di Parigi), è un esempio di rinnovamento urbano. Col tempo questo luogo ha cambiato aspetto, diventando un giardino che enfatizza lo spirito multiculturale della periferia e il suo contesto arido. L’obiettivo era quello di creare uno spazio ispirato ai giardini alpini ottocenteschi, dove piante ricche e ornamentali crescono su terreni poveri. Inoltre, l’idea era di sviluppare un giardino roccioso ispirato ai giardini inglesi del XIX secolo, utilizzando asfalto e cemento come base per la piantumazione, senza necessità di esportazione di materiali.

Spero che queste descrizioni vi abbiano ispirato e vi abbiano accompagnato verso nuovi immaginari di spazi verdi. Ci vediamo al parco, con la pioggia o con il sole, tra fiori profumati o foglie scivolose!

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