Elettricità Futura denuncia a Ue moratoria sarda rinnovabili

(ANSA) - ROMA, 08 AGO - Elettricità Futura ha presentato una denuncia alla Commissione europea per sollecitare l'avvio di una procedura di infrazione in merito alla Legge Regionale della Regione Sardegna 5 del 2024, che istituisce una moratoria di 18 mesi alla realizzazione di nuovi impianti di produzione e accumulo di elettricità da fonte rinnovabile.

Nella denuncia di Elettricità Futura, viene sostenuto che la moratoria sia in insanabile contrasto con l'intero quadro giuridico europeo in materia di produzione di energia rinnovabile: in particolare, con il Trattato sul funzionamento dell'Unione europea, con la Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea e con la Direttiva Red. Quest'ultima prevede l'obbligo per gli Stati membri di attuare il principio della prevalenza dell'interesse alla realizzazione e all'esercizio di impianti rinnovabili rispetto a interessi concorrenti, sino al raggiungimento della neutralità climatica.

Elettricità Futura giudica positiva l'impugnazione della moratoria sarda di fronte alla Corte Costituzionale da parte del governo. Per il presidente dell'associazione, Agostino Re Rebaudengo, "l'impugnazione è un segnale a tutte le Regioni, tenute ad emanare le leggi attuative del Decreto ministeriale Aree Idonee. Auspico che le Regioni vi leggano una chiamata alla responsabilità e lavorino per sviluppare i nuovi impianti rinnovabili necessari a raggiungere i target regionali fissati dal DM Aree Idonee".

"Duole constatare - aggiunge Re Rebaudengo - che non solo la moratoria della Sardegna, ma anche gli ultimi provvedimenti del Governo, come il Dl Agricoltura, il Dm Aree Idonee e il Decreto legislativo sulle rinnovabili sono in contrasto con la normativa europea e rendono impossibile il raggiungimento del target rinnovabili 2030. È incredibile l'ostinazione del nostro Paese nel frenare la transizione energetica. Il nuovo quadro normativo che si sta definendo in Italia moltiplica gli elementi di incertezza e le occasioni in cui le Regioni e le Soprintendenze hanno facoltà di bloccare gli impianti rinnovabili". (ANSA).

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