Gli impianti eolici offshore portano vantaggi ambientali per tutto il loro ciclo di vita: è quanto emerge dallo studio di un impianto galleggiante in fase di autorizzazione al largo della Sicilia, condotto dai ricercatori del Politecnico di Milano e pubblicato sulla rivista Sustainable Production and Consumption. Nell’analisi sono state incluse le fasi di approvvigionamento dei materiali, trasporto dei componenti, assemblaggio e installazione con imbarcazioni specializzate, manutenzione durante la fase operativa, smontaggio e fine vita.
“Dai risultati emerge che gli impatti ambientali del parco eolico offshore con turbine galleggianti sono principalmente associati al ciclo di vita della turbina eolica e della struttura galleggiante, e in particolare alla produzione di acciaio", spiega Mario Grosso, docente di Gestione e trattamento rifiuti al Politecnico di Milano. "Le altre fasi del ciclo di vita, invece, hanno contributi nettamente più ridotti rispetto alla fase di approvvigionamento”. Inoltre, i dati dimostrano che gli investimenti in termini di emissioni di gas a effetto serra ed energia verrebbero ripagati velocemente dall’evitata generazione di energia da fonti fossili, rispettivamente in 2 e 3 anni.
“Complessivamente, i risultati dell’analisi forniscono un’indicazione di massima, utile a prendere consapevolezza sui carichi ambientali di un sistema di generazione di elettricità da fonte rinnovabile e confrontarlo con altre fonti energetiche", sottolinea Gaia Brussa, ricercatrice al dipartimento di Ingegneria civile e ambientale dell’ateneo milanese. "Tuttavia, deve essere tenuto in considerazione il fatto che, attualmente, si tratta una stima preliminare basata sulle scelte progettuali presentate per la fase di verifica preliminare della Valutazione di Impatto Ambientale”.
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