Crociere, 52% delle navi pronte per energia da terra, i porti no

(ANSA) - GENOVA, 05 SET - Sono 147 le navi da crociera nel mondo già predisposte per allacciarsi alla rete elettrica di terra quando sono all'ormeggio, oltre la metà del totale (52%) ma solo 35 porti (il 3%) sono pronti con le banchine elettrificate. Clia, l'associazione internazionale delle compagnie crocieristiche, cui aderiscono 45 compagnie che in termini di posti letto, con 330 navi rappresentano il 90% della flotta mondiale composta da 445 navi, fa il punto sulla transizione ecologica del settore e mette in fila i dati nell'annuale Global cruise industry environmental technologies and practices presentato alla SMM di Amburgo, fiera dell'industria marittima. Rispetto al 2023 si tratta di 27 navi "elettrificate" in più, con un aumento del 23% (+167% sul 2018) e entro il 2028 saranno 239, fra quelle di nuova costruzione e quelle ammodernate. L'impegno è arrivare al 100% entro il 2035. Dall'altra parte i porti già attrezzati per fornire energia da terra, un passaggio che consentirà alle navi di spegnere i motori e ridurre fino al 98% le emissioni sono solo 35, ma ce ne sono altri 22 che hanno gli stanziamenti per l'elettrificazione e 16 stanno pianificando i lavori, elenca il report fotografando la situazione attuale. "Le compagnie hanno fissato l'obiettivo di arrivare a zero emissioni nette entro il 2050, per questo stanno lavorando intensamente per ridurre le emissioni, sia in mare che durante le soste e il rapporto mostra i continui progressi - dice Kelly Craighead, presidente e amministratore delegato di Clia -. Il settore sta investendo in tecnologie innovative di propulsione che consentiranno alle navi di utilizzare fonti energetiche più pulite non appena queste saranno disponibili e sta compiendo passi avanti anche nell'uso di altre tecnologie affinché il comparto sia sempre più sostenibile".

Le compagnie stanno investendo per far sì che le navi potranno utilizzare i carburanti in modo flessibile e quelle alimentate a Gnl - oggi sono 19 e rappresentano il 7% della flotta e il 13% della capacità globale - per esempio, saranno in grado di passare a carburanti a zero emissioni, con Gnl bio o sintetico, con poche o nessuna modifica al motore". (ANSA).

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