Aspetti inediti della vita di Calvino a 100 anni dalla nascita

IL LIBRO. Quale fermento letterario sarebbe scaturito dall’incontro fra Walter Benjamin e Italo Calvino? Prova a immaginarlo Marino Magliani nel suo poetico «Il bambino e le isole» (66thand2nd).

Intreccio verosimile, perché entrambi a metà degli anni Trenta si trovavano in Liguria, intorno a Sanremo. Nel romanzo Benjamin è anziano, viaggia a Sanremo con una valigia di libri illustrati, mentre Calvino è un bambino curioso, pronto a raccogliere saggezza e ispirazioni. Fra loro corre l’idea di scrivere un racconto su un pallone (reale o simbolico) che finisce sui binari e non può essere recuperato.

Per ritrovarlo, suggerisce Magliani, bisogna inseguire le storie fino alla fine, anche a costo di metterci tutta la vita. Il filo conduttore è la letteratura come motore dell’anima, da alimentare con il carburante dei sogni. Per il centenario della nascita sono molti i libri in uscita dedicati a Calvino, che fanno emergere aspetti inediti della sua biografia e delle opere. «Fiori in famiglia» di Elena Accati (Editoriale Scienza) ripercorre per esempio la vita di Eva Mameli Calvino, madre dello scrittore, una delle scienziate più importanti del primo Novecento italiano. Ricorda tra l’altro che fu lei a fondare con il marito Mario Calvino l’istituto sperimentale per la floricoltura di Sanremo, tra i primi d’Europa.

Il giardino incantato della Riviera e la passione scientifica dei suoi genitori si ritrovano anche ne «Il giardino di Italo» (Ponte Alle Grazie) di Enzo Fileno Carabba, che risale fino alle sorgenti da cui sgorgano personaggi e narrazioni oniriche di Calvino, libere, a tratti misteriose, unite dal segno di una leggerezza che «non è superficialità, ma planare sulle cose dall’alto, non avere macigni sul cuore».

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