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A «Creattiva» il pubblico guarda, si ispira e crea!

Articolo. Il fine settimana dal 5 all’8 ottobre 2023 alla Fiera di Bergamo è dedicato alla fantasia grazie a “Creattiva”, il salone internazionale delle arti manuali organizzato da Promoberg. Immancabile è la creatività, sia da guardare sia da sperimentare con laboratori di “Creattiva Show Lab”. Nel corso della fiera ci saranno ospiti, concorsi ed esposizioni assolutamente da non perdere per chi ama il mondo fai da te

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È tempo di aprire le scatole di biscotti che le nonne hanno trasformato in contenitori da cucito e prendere ago e filo perché la fiera più creativa di Bergamo sta arrivando e non vi chiederà di restare a guardare. Gli appassionati dell’handmade sono già pronti con perline, bottoni, pitture, stampe, ceramiche, candele, saponi, fiori, miniature e molto altro. Le creazioni presenti accenderanno la vostra fantasia che avrà modo di mettersi all’opera in «Creattiva Show Lab», la nuova area dedicata a corsi e intrattenimento.

Nel fine settimana dal 5 all’8 ottobre 2023 l’appuntamento è con «Creattiva», la fiera delle arti manuali ideata e organizzata da Promoberg . La manifestazione raggiunge la 28esima edizione, confermando il posizionamento di successo nel mondo degli operatori del settore e, grazie a 225 espositori provenienti da quindici regioni italiane e da undici stati esteri, si prepara ad attirare decine di migliaia di appassionate da tutta Italia e in parte dall’estero, felici di farsi trasportare dalla ricca area espositiva e dal migliaio di eventi collaterali di scena sui 15mila metri quadrati al coperto del centro espositivo e congressuale di via Lunga.

Tra le tecniche esplorate nella Fiera ci sarà anche il patchwork, ovvero la tecnica di cucito che consiste nell’unire diversi pezzi di stoffa di forme e colori differenti per creare un unico pezzo di tessuto. Il risultato sono vere e proprie opere d’arte, che saranno esposte all’evento «Bicolor Quilt Festival», organizzato da Juki Italia in collaborazione con Inch Entimetri e Stoffabrics.

Un festival di stoffe

«Bicolor Quilt Festival» è una rassegna dedicata alle stoffe che vedrà la partecipazione di circa 200 lavori di patchwork, tra cui 25 provenienti dalle Isole Canarie. L’esposizione non è finalizzata all’assegnazione di premi, ma all’incontro e alla condivisione di idee e creatività. Stoffabrics, che collabora all’evento, ha messo a disposizione un premio destinato a tutti i partecipanti. «Ci entusiasma molto l’idea di creare un festival di patchwork. È imperdibile perché l’occasione di osservare tante creazioni tutte insieme è davvero molto rara, soprattutto in Italia. Inoltre, gli espositori della fiera saranno molti e ognuno può trovare il lavoro handmade che più lo appassiona», racconta Laura Lippo di Juki Italia.

«Ci saranno delle opere meravigliose che rispetteranno il tema di quest’anno: l’impiego di soli due colori per la realizzazione delle coperte – assicura ancora Laura Lippo – Ci saranno quilt che racconteranno la storia di Pinocchio, con tutti i personaggi più famosi, piastrelle ispirate alla tradizione delle maioliche siciliane, blocchi con casette che rappresentano scuole e stoffe che parlano anche di culture lontane, come una che riporta un versetto del Corano. Sarà un vero e proprio giro del mondo attorno alle tradizioni e alle tecniche del quilt, con lavori provenienti di Stati Uniti, Norvegia, Scozia, Polonia e tantissimi altri Paesi. Come da tradizione, ogni quilt, che solitamente viene regalato, avrà nel retro un’etichetta con scritto il nome di chi l’ha realizzato, il nome del destinatario e la dedica che riassume la bellezza di questo mondo: chi dorme sotto un quilt, dorme sotto una coperta d’amore».

Il patchwork, letteralmente “lavoro con le toppe”, affonda le sue radici in diverse culture. Le sue origini sono riconducibili all’Egitto, dove si utilizzava questa tecnica per decorare i corredi funebri. Tuttavia, il patchwork ha acquisito maggiore popolarità nel corso del Medioevo, soprattutto in Europa. In quel periodo, le stoffe erano molto costose e spesso scarseggiavano, quindi era necessario riutilizzare anche i piccoli pezzi avanzati da altri progetti. Le donne cucivano i tessuti tra loro e ne ricavano delle coperte, indispensabili per proteggersi dai freddi inverni. Fu nel 1500 che il patchwork si diffuse anche tra le classi più agiate, grazie alla passione di Regina Elisabetta I d’Inghilterra. Si narra che trascorresse molto tempo a creare esagoni di tessuto che venivano successivamente assemblati, dando vita a vere e proprie opere d’arte.

Nel corso degli anni questa tecnica venne utilizzata per creare anche cuscini, tovaglie e abbigliamento, ma le coperte rimasero il tratto distintivo della tecnica, soprattutto nella cultura Amish. In questa comunità, che vive principalmente negli Stati Uniti e in Canada, il patchwork è una pratica che ha assunto un significato culturale e sociale. Le donne Amish si riuniscono per creare i quilt – ovvero “trapunte” – che usano per celebrare eventi speciali, come matrimoni o momenti della comunità. I colori e i motivi delle stoffe sono ricchi di significato simbolico e variano da comunità a comunità.

Negli anni Sessanta il patchwork fu associato al look della cultura hippie ed oggi è presente sulle passerelle internazionali, come Dolce&Gabbana che nel 2021 creò una sfilata utilizzando unicamente il ritaglio e la combinazione di capi realizzati nel 1992. Ad oggi il patchwork è tornato in voga e lo si vede indossato da artisti come Harry Styles e nelle mostre d’arte contemporanea di Tracey Emin. La capacità di questa tecnica di unire materiali diversi e trasformarli in opere uniche è ciò che la rende così affascinante e atemporale. Fare patchwork significa fare bene all’ambiente, ai risparmi e all’originalità del proprio stile. Il boom che sta avendo la tecnica in questi anni è l’occasione perfetta per avvicinarsi a un handmade che dà soddisfazioni. È tempo di prendere ago e filo e lasciarsi sorprendere.

Un’arte da provare

Le sorprese della fiera «Creattiva» non finiscono mai, soprattutto se si lascia il timone in mano al pubblico, il vero protagonista dell’evento. È arrivato il momento di parlare di voi. Perché, se è vero che la manifestazione accoglie moltissimi espositori, è altrettanto vero che attira moltissime appassionate (il pubblico è quasi interamente al femminile) che si avvicinano alla fiera per la curiosità di conoscere nuove tecniche, scoprire le ultime tendenze e interessarsi al mondo del “fatto a mano”. Non importa se si è esperti o alle prime armi con colla e nastrini, i corsi sono aperti a tutti e mirano a regalare divertimento e condivisione. I laboratori spaziano dalla decorazione di cuscini e calze della befana alla creazione della doratura e della patina materica.

Il primo appuntamento è domani, giovedì 5 ottobre, alle ore 15 con «foglia oro contemporanea», per sperimentare la tecnica della doratura da utilizzare sui mobili per un restauro moderno. A seguire si potranno scoprire moltissime tecniche: diamond painting patch, patinatura materica, stencil materico e patina antica. Altri laboratori saranno dedicati alle decorazioni in vista delle festività: un cuscino personalizzato in modo tenebroso per Halloween, le sfere da attaccare all’albero di Natale, gli gnomi dei boschi, le calze della befana e molto altro. È l’occasione per creare un calendario dell’avvento unico e originale o una «Christmas to do list» o, ancora, sorprendere i tuoi amici con un biglietto di auguri fai da te. Il tutto creato sotto la guida di un insegnante e un espositore.

«Complessivamente – spiega Lara Vella, consulente esterna per l’iniziativa ci saranno 19 corsi, cinque al giorno da giovedì a sabato e quattro nel corso della domenica. I corsi avranno una durata massima di 45 minuti l’uno e permetteranno alle visitatrici di scoprire varie tecniche e di godersi la fiera. “Creattiva” investe e crede molto in queste iniziative che rendono l’appuntamento davvero unico e che valorizzano concretamente gli espositori, considerati tutti il vero valore della fiera. I corsi verranno filmati e riproposti anche nei prossimi mesi con contenuti specifici. Lo staff di “Creattiva” ha fatto anche quest’anno un grande lavoro: ci vediamo in fiera!»

La partecipazione è gratuita previa iscrizione sul sito . I corsi hanno un numero limitato di posti a disposizione e le iscrizioni scadono oggi. In caso di posti liberi, le iscrizioni saranno possibili anche nel corso della manifestazione nello spazio dedicato all’interno del Padiglione A. L’elenco di tutti i laboratori è presente a questo link . Per l’accesso a «Creattiva Show Lab» è sufficiente essere in possesso del biglietto d’ ingresso a «Creattiva». È tutto pronto, non resta che chiedere alla nonna di recuperare la scatola di biscotti danesi contenente il kit da cucito e sorprenderla con creazioni inedite.

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