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Mercoledì 04 Febbraio 2009
Brasile, affidata a un bergamasco
la figlia dell'imprenditore ucciso
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Dopo l’omicidio, il quindicenne Cristiano Araujo Pinheiro si era consegnato direttamente nelle mani del Giudice di Caucaia (cittadina a soli 20 Km. dalla capitale dello Stato Federale del Ceará, Fortaleza), ed ora rischia una pena che secondo la legge brasiliana può prevedere – per i minori - fino ad un massimo di soli tre anni di reclusione. Nella deposizione del minorenne dovrebbe uscire il vero movente dell’omicidio commesso sull’uscio di casa nella fazenda dove Giuseppe Codeluppi viveva con la figlia 14enne Caterina, che ha assistito direttamente alla drammatica scena.
Su disposizione della famiglia Codeluppi a Bergamo, Pierattilio Maino ha fatto intervenire una impresa di sicurezza privata che metterà sigilli sulla proprietà provvedendo con guardie armate alla difesa della fazenda depredata già due volte da banditi armati. La vicenda ha allarmato anche la comunità di italiani residenti a Fortaleza dove è attiva l’Associazione Italiani del Cearà il cui presidente è un altro bergamasco, Giuseppe Carrara, che da circa 12 anni gestisce un’officina per autoveicoli nella frequentatissima Praia de Iracema.
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